Di cosa parlare a cena stasera

Salvini tra Putin e il dissenso leghista

Giuseppe De Filippi

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Come dice il segretario di stato Usa Antony Blinken bisogna rafforzare l’industria della difesa in tutti i paesi occidentali. Ne ha parlato in Francia nella conferenza stampa con il suo omologo francese Sebastien Lecornu. La scelta del momento e del luogo è legata al ruolo della Francia come capofila del fronte per la resistenza all’espansionismo putiniano. I due ministri hanno visitato uno stabilimento per la produzione di armamenti non lontano da Parigi. In altri tempi difficilmente l’interesse per l’industria bellica sarebbe stato pubblicizzato. La scelta di darne conto e di farne il centro della visita in Francia è significativa. La descrizione di un parlamentare presente

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

21 esponenti della Lega, si tratta di ex parlamentari e di amministratori locali, hanno chiesto conto a Matteo Salvini della linea politica del partito e delle alleanze europee (con partiti che non condividono la nostra stessa repulsione per la simbologia nazista). Sembra una specie di pre-mozione congressuale e serve a dare una prima visibilità al dissenso leghista. Il capo li liquida come un piccolo fastidio, mentre cerca di rimediare a un’altra contestazione specifica, quella sull’accordo, tuttora vigente, tra la Lega e il partito putiniano Russia Unita. In questo caso la risposta ha un suo peso, perché contiene la condanna della guerra di aggressione all’Ucraina, e non è in linea con alcune dichiarazioni non ostili verso Putin, anzi ispirate alla comprensione delle presunte ragioni dell’aggressore, ancora molto frequenti tra leghisti di alto livello. 

Fatto #2
Intanto avanza la modifica costituzionale per dare poteri specifici e maggiori al presidente del Consiglio

Fatto #3

Qui ci stanno bene un po’ di previsioni elettorali in Ue (con la destra che interrompe la crescita) e (via Stefano Ceccanti) le stime sul futuro delle democrazie

 

Oggi in pillole

 

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