Di cosa parlare stasera a cena

Divisioni nella maggioranza e (troppe) concordanze nell'opposizione

Giuseppe De Filippi

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Divisioni nella maggioranza e (troppe) concordanze nell’opposizione. A vantaggio della maggioranza c’è la natura delle sue divergenze, che sono più dure, perché legate a candidature e posizioni di potere, ma portatrici di minori effetti politici. Dopo la vittoria simbolica ma (per ora) priva di conseguenze degli antieuropei di maggioranza, con la non ratifica del Mes, Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti hanno ripreso il cammino moderatamente europeista, in mezzo a difficoltà non insormontabili e con il vantaggio di poter contare su binari tracciati per le scelte di politica economica. All’opposizione, dopo il noto pastrocchio dell’astensione (con eccezioni) del Pd sul sostegno e sulle armi all’Ucraina, a far danni è la ricerca continua di convergenza, o di non disaccordo con i 5 stelle, da cui derivano scelte che pesano politicamente in modo micidiale. La segreteria di Elly Schlein sembra aver perso, o non avere mai avuto, il controllo del partito, lasciato senza linea e senza progetti sui temi principali. Lo scrive oggi il Foglio.

 

Ieri facevano notizia i voti non allineati al Pd di esponenti come Filippo Sensi o Lia Quartapelle, oggi però Laura Cesaretti ha scovato anche una 5 stelle dissenziente (e per la cultura politica di quel partito è una scelta particolarmente significativa).

 

Mentre nella maggioranza ci si divide su questioncine di potere e su qualche posto da occupare. Niente di drammatico e nulla che non possa essere risolto.

      

Le tre "cose" principali

Fatto #1

A proposito di divisioni, secondo il Foglio anche dentro Hamas ci sono più linee e la differenza di vedute (e di comportamenti) potrebbe portare a un conflitto interno secondo il più classico schema degli irriducibili e dei trattativisti.

 

Fatto #2

Prosegue (il dato riguarda lo scorso novembre) il rallentamento della produzione industriale, con qualche possibile effetto negativo sulla crescita del pil e tutti i guai a catena che potete immaginare.

  

Fatto #3

Antony Blinken da al Sisi, certamente per parlare della situazione a Gaza, ma con altrettanta attenzione per il Mar Rosso e per lo stretto di Hormuz, dove una nave da trasporto è stata assaltata. Ma i colloqui, per quanto intensissimi, non bastano.

 

Oggi in pillole

  

  • Pochi vaccinati e gran confusione negli ospedali
  • Barlumi di civiltà giuridica
  • La squadra di Israele esclusa, senza una ragione valida, dalle competizioni di Hockey su ghiaccio
  • La minaccia di attentato al giudice che dovrà decidere su alcuni processi riguardanti affari finanziari di Donald Trump
  • La Francia non cambia il potente ministro dell’economia Bruno Le Maire
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