Il prezzo dell'energia mette alla prova l'integrazione dell'Europa

Giuseppe De Filippi

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Il prezzo dell'energia e la prova di organizzazione e coordinamento che richiede all'Europa. Ora il timore è che ci si rifugi in risposte nazionali, che, alle strette, ognuno faccia per sé. Eppure qui si fa ragionevolmente il tifo per un altro esito e cioè per un percorso che porti a maggiore integrazione e condivisione delle decisioni e delle soluzioni. Allo storico choc petrolifero degli anni Settanta e alla fine dell'ordine monetario garantito dagli Stati Uniti si rispose, quasi per scelta naturale, con istituzioni mondiali di coordinamento, come il G7 e con l'avvio di politiche energetiche comuni in Europa. Potrebbe ripetersi la stessa trafila, anche perché si tratta di trovare rapidamente modalità operative per salvare anche il buono della globalizzazione e la spinta del mondo economico e produttivo sarà talmente forte da essere irresistibile.

  

Le tre "cose"principali

Fatto #1

Quando le vendite allo scoperto, e i problemi per i Btp sottoposti a speculazioni al ribasso, non sono una scoperta.

 

Fatto #2

Contro ogni previsione cresce l'indice che misura la fiducia dei consumatori (le imprese la vedono un po' più grigia).

 

E, nell'area Euro, malgrado i tassi in crescita, il mercato del credito resta espansivo.

  

Fatto #3

Guerre intellettuali vaccinali

 

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