DI COSA PARLARE STASERA A CENA

I sondaggi certificano la sparizione dei grandi partiti

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Domanda per cena: è mai successo nella storia repubblicana che nessun partito superi il 20%? Vabbè, sono sondaggi (ne ripeschiamo uno andato in onda nel programma Cartabianca), ma, in questa fase, contano quasi più dei voti reali, perché ci descrivono, con il grado di libertà del voto puramente virtuale, una forma di frammentazione politica, appunti, inusitata, ma utile a capire quali possono essere gli sviluppi dei prossimi mesi. Lo schema bipolare, di fronte a questi numeri, o è un’imposizione dall’alto (ma da chi?) o è ridicolo. Ma più interessante è provare a buttare lì, nelle chiacchiere a tavola, qualche tesi per spiegare la sparizione dei grandi partiti e l’affermazione di tre o quattro entità medie e di un numero maggiore di rappresentanze medio-piccola. Intanto è un po’ storicamente ironico che si sia arrivati a questo anche attraverso gli stravolgimenti portati dalla corsa verso il bipolarismo, il processo che chiamiamo Seconda repubblica. Poi c’è la tendenza a ondate di offerta politica nuova, con successi travolgenti (prima la Lega di Bossi, poi ancora di più quella di Salvini, e Forza Italia e, dopo, il M5s), seguiti da cali, ma non dalla trasformazione o dall’azzeramento di quell’offerta, bensì da una specie di resistenza a intensità ridotta, un’inerzia di una parte, almeno, dell’elettorato conquistato inizialmente. Il M5s ha bruciato le tappe, dimezzato rispetto ai maggiori successi ottenuti nel vicinissimo 2018, eccolo però ancora presente. È un sopravvissuto, ma sta ancora benino, come certe antiche famiglie già fastose e poi avvinghiate a qualche proprietà terriera comunque di tutto rispetto. Ma, politicamente, come si va avanti, come si formano coalizioni efficienti, se lo scenario è dominato o da recenti exploit, senza storia, o da questi partiti blasée, con troppa storia?

 

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

I migranti sono diventati uno strumento di politica estera, dice Mario Draghi incontrando il premier albanese a Palazzo Chigi. Ce l’ha con la matrioska dei regimi verso Est, con la Bielorussia contenuta nella matrioska più grande, quella di Vladimir Putin. Pare che lo dicano loro stessi (i migranti).

 

Fatto #2

Argomenti anti-Cacciari più forti di quelli logici e dialettici: quelli sciistici (e, tra l’altro, il Trentino è proprio la zona con minore propensione al vaccino, mentre il Veneto sta tornando a dati molto preoccupanti sui contagi). Argomenti anti-Cacciari trascendenti. Intanto l’abbiamo capito, la terza dose è lo standard e arrivano nuovi vaccini e dati a consuntivo.

 

Fatto #3

Per il governo anche il passaggio delle nomine Rai, eterno e lagnosissimo tormentone, è andato. Ma ci sono ancora un po’ meno di 24 ore per qualche cambiamento finale.

 

 

Oggi in pillole

Di più su questi argomenti: