DI COSA PARLARE STASERA A CENA

L'Italia torna agli anni Ottanta

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Sì, anche oggi succedono tante cose, ci si arrabatta per il Quirinale e per mandare avanti il governo, e si discute sulle misure economiche. Ma proviamo, a cena, in queste belle cene autunnali, ad allargare un po’ lo sguardo. Una sorpresa con cui potreste fare colpo a cena è che qui si sente un meraviglioso odore di anni Ottanta. Perché c’è una calata ideologica di un certo rilievo, se non proprio una fine della storia, almeno una mini-fine di una mini-storia. L’abbuffata populista e demagogica non sarà finita nei suoi effetti (ma anche il marxismo, se è per questo, ha ancora effetti malgrado la fine del suo culto ideologico) ma non ha più alcuna spinta sulla società. E quando finisce la storia, anche questa mini-storia durata una ventina abbondante di anni (perché dentro c’è anche qualche addentellato del berlusconismo e dello slancio fideistico verso la Seconda repubblica), si liberano sempre le energie del presente. Appunto, siamo in una specie di inizio anni Ottanta e si sente nell’aria l’inebriante spinta ad arricchirsi (purtroppo contrastata dalle condizioni generali con cui si limitano i redditi da lavoro, ma qualcosa può sbloccarsi).

 

Il governo di Mario Draghi, visto in questa prospettiva, sembra più quello di Giovanni Spadolini. Un leader senza consenso diretto in Parlamento, ma in grado di mostrare le cose che andavano fatte e la linea del futuro Pentapartito, e poi, ovviamente, atlantista ed europeista. Poi c’è la pandemia, o, per la precisione, l’uscita dalla pandemia, che tutti sentiamo come prossima. Storicamente sempre un momento di esplosione, anche non proprio razionale, di attività, di spinta verso il fare. Anche perché abbiamo appaltato all’impegno ecologico il nostro ansioso e necessario desiderio di avere qualche grande compito collettivo. C’è stata una fase di questo desiderio in cui la proiezione collettiva era verso la promozione della giustizia sociale o, perfino, del socialismo. Finita quella spinta serviva qualcosa che la rimpiazzasse. Il compito di salvare la Terra, se permettete, sembra sufficiente per tenere impegnate le coscienze. E ogni giorno c’è qualche marketing o qualche ente formativo a dirci che con questo o quel semplice gesto stiamo salvando il mondo. È tutto nel giusto equilibrio, la paura millenarista che sempre ci accompagna (e a modo suo ci fa bene) e la soddisfazione quotidiana per qualche buona azione che verrà remunerata dal sorriso verde del pianeta. Dopo, fatta la differenziata, si va a lavorare per arricchirsi.

 

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Mario Draghi, toh, parla di Ugo La Malfa e se la prende, oggi come allora, con il non-governo, con l’incapacità di dare all’Italia un’amministrazione centrale forte, in grado di fissare obiettivi che valgano per tutti e per una durata ragionevolmente lunga. Qualcosa di simile oggi c’era sul Foglio, da Giuliano Ferrara, parlando di piano nazionale e di faiblesse da superare (senza troppo zelo, però).

 

Fatto #2

La manovra cambia molto meno di quanto si poteva immaginare. E Matteo Salvini si accorge che le sue proposte economiche non hanno grande ascolto al governo. E pure che fanno incontri importanti, ad esempio sul reddito di cittadinanza, senza invitare i leghisti. D’altra parte, è stato lui stesso a depotenziare i leghisti di governo e, allora, gli tocca fare a lui quello che propone l’agenda economica leghista, ripescando dal repertorio, un po’ stantio, cose come la flat tax o tagli dal sapore grillino prima maniera. Insomma, roba impossibile. E si aprono partite Iva (il numero è in crescita), il 25% è nel commercio.

 

Fatto #3

In arrivo la terza dose anche per chi ha più di 40 anni, lo ha detto il ministro Roberto Speranza alla camera. Che qui parla di tante cose, compresa la durata dei green pass.

 

 

Oggi in pillole