(foto EPA)

di cosa parlare stasera a cena

Il caos afghano e il silenzio di Biden

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

L'ottimo lavoro del Foglio sulla crisi afghana. Uno per tanti reportage ben fatti che arriveranno dall'Afghanistan talebano. Nella stessa descrizione dell'abisso in cui precipita quel paese c'è una quota di propaganda. Non perché ci sia qualcosa di falso, ma perché ai nuovi capi interessa mostrare la capacità di imporre regole dure e di farle rispettare. L'orrore sono i giovani che provano a fuggire aggrappandosi agli aerei in partenza. Disperazione assoluta, preceduta però da anni e anni in cui gli afgani contrari ai talebani non hanno minimamente organizzato una capacità di risposta in armi alla violenza delle milizie. 

Joe Biden non sta prendendo posizione pubblicamente da ore (parlerà stasera alle 21 e 45 ora italiana). In tanti lo accusano per il ritiro e per non aver previsto la rapida avanzata talebana. Il suo silenzio potrebbe essere un modo per coprire la convinzione politica e strategica nelle scelte della sua amministrazione. 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Era noto il sostegno cinese ai talebani. Ora viene formalizzato. Poi c'è il già sottosegretario Michele Geraci che ne fa la premessa per proseguire con la propaganda rafforzata di velate minacce

Fatto #2

Il rientro degli italiani e degli afghani legati alle missioni italiane. E Mario Draghi attesta il buon lavoro delle forze italiane nelle operazioni di emergenza. 

Fatto #3

Ad Haiti disperazione e morte, e nuovi timori per l'arrivo di una tempesta tropicale.

Oggi in pillole

-L'evoluzione dell'ondata estiva (che sia coda della terza o inizio della quarta lo vedremo) continua ad avere in Sicilia e Sardegna le regioni più preoccupanti.

-E si rischia davvero una drammatica divaricazione tra regioni ben avanti coi vaccini e altre.

-Perché Virginia Raggi appartiene a un mondo estraneo agli sviluppi delle intese tra grillini contiani e Pd.

-A Pompei c'era un teatro pluralista. 

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