DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Lettera aperta ai partiti sul dopo Draghi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Cari partiti, prima o poi dovrete tornare a governare direttamente e senza l’aiuto della scorta di credibilità che Mario Draghi porta con sé. Dovreste preoccuparvi di fare in modo che governare sia possibile, anche in condizioni ordinarie. Draghi sta riuscendo a portare risultati di grande rilievo perché agisce in una fase di sospensione di quasi tutti gli ostacoli e le storture, corre veloce in Parlamento con una maggioranza molto grande, riesce, sì con qualche mediazione ma senza invischiarsi troppo, a toccare anche la sostanza dei problemi, come avverrà tra poco per fisco e giustizia. Ci riesce perché la politica, come si dice nel calcio delle squadre che lasciano vincere gli altri, si è scansata. Ma questa simpatica condizione non può durare in eterno, o meglio, non è compatibile con l’auspicato ritorno della politica, cioè della competizione elettorale da cui segue poi l’assegnazione dei ruoli di governo e di opposizione.

 

 

Allora, forse sarebbe utile dedicare questi mesi di sospensione alla rimessa a punto del sistema. Le semplificazioni potrebbero essere un passo utile. Il provvedimento che dovrebbe favorirle è ancora abbastanza misterioso, proprio perché contiene elementi che potrebbero cambiare il modo di governare il paese, perfino di rendere praticabili l’amministrazione e l’indirizzo politico, e forse per questa ragione fa paura ai gruppi più conservativi.

 

Allo stesso modo è importante un accordo sulla legge elettorale e sul minimo possibile di modifica all’assetto istituzionale. Adesso stiamo vivendo una specie di sospensione dei veti reciproci tra stato e regioni, ma tra un po’ torneranno. I vincitori delle prossime elezioni, chiunque siano, dovrebbero pensare ora alle condizioni in cui si troveranno il giorno dopo il voto. Perché, senza interventi, saranno esattamente le condizioni in cui i governi politici si sono trovati negli ultimi anni più volte. E sempre hanno dovuto lasciare spazio a tecnici investiti momentaneamente di una eccezionale capacità operativa. Anche perché tra un po’ si porrà il problema di chi sta con chi e di chi governa con chi. Lo nota oggi il Foglio con Claudio Cerasa.

 

 

Le tre ''cose'' principali

Fatto #1
Sergio Mattarella va a Brescia e parla di futuro (guardando all’uscita dalla pandemia, alla ripresa, al lavoro).

 

Fatto #2
La ripresa vista nei ristoranti (americani).

 

Fatto #3
Amazon compra Metro Goldwyn Meyer per circa 7 miliardi di dollari. È una corsa mondiale al consolidamento e al rafforzamento nel settore dei contenuti mediatici ed è uno dei campi in cui si può vedere al meglio come si dispiegano gli effetti della concorrenza. Da approfondire, invece, la comprensione della pressione concorrenziale sulle scelte contenutistiche, perché non se ne avverte in modo specifico. Per essere più chiari: i giganti si combattono tra loro a colpi di acquisizioni (per fare massa critiche ed economie di scala) e con brillanti mosse di marketing (Netflix, ad esempio, ha segnato molti punti con la strategia rovesciata, non ti trattengo, anzi, esci quando vuoi), ma chi sarebbe capace di trovare differenze di tipo contenutistico, stilistiche, nel tipo di narrativa, addirittura nella visione del mondo? Chissà, forse sarà l’uniformità della scrittura a mettere in crisi l’oligopolio mondiale dell’intrattenimento multimediale, lasciando spazio a chi, anche se molto più piccolo, tenterà di conquistare ascolto e pubblico proponendo innovazioni narrative. A proposito, un po’ dispiace per Roberto Speranza, ma, non c’è niente da fare, i soldi coi libri li sanno fare solo nei paesi davvero capitalisti, anche se sono libri sul Covid. Certo, poi, per guadagnare i libri bisogna farli uscire, non nasconderli.

 

Oggi in pillole

  • Oggi la protesta dei braccianti contro il caporalato.
  • Lo scontro politico tra Spagna e Marocco, su tutt’altre questioni (a partire dalla protezione e dal trattamento sanitario in Spagna per il leader del Fronte Polisario, considerati nemici dal Marocco, cui ha fatto riferimenti indiretti l’ambasciatrice marocchina a Madrid), ha portato a una rimozione dei controlli alla frontiera e all’arrivo in Spagna di molti migranti non più bloccati dalle autorità marocchine.
  • Il capo dell’opposizione di Sua Maestà attacca Boris Johnson e la sua politica sanitaria e il modo in cui sono stati trattati i dipendenti del servizio sanitario nazionale sulla base di quanto riferito dall’infermiera che lo ebbe in cura (e sono parole pesanti).
  • Il grande investitore al ribasso, il campione dello short, ha puntato Tesla e Elon Musk.
  • La carica per induzione sarebbe, rima, una grande soluzione (ma pensate un po’ che sforzo di infrastrutturazione servirebbe).
  • La vita artistica, e anche un po’ pubblica, di Franco Battiato.
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