Ursula Von der Leyen (foto EPA)

di cosa parlare stasera a cena

Le critiche dell'Oms all'Ue non sono un assist agli antieuropeisti

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Non facciamo dell’Europa qualcosa di inconsistente, inafferrabile, altrimenti il confronto tra europeisti e anti-europeisti o fortemente scettici perde di senso prima di arrivare a un risultato. In questi giorni si parla molto di errori dell’Europa sui vaccini, oggi sono arrivate anche le critiche dell’Organizzazione mondiale della sanità a proposito dei tempi per la vaccinazione, giudicati di “una lentezza inaccettabile”. L’equivoco, a volte cercato, arriva quando questo tipo di critiche viene letto, genericamente, come critica all’Europa politica. Mentre si sta parlando, pro quota, della Commissione europea e dei singoli stati che compongono l’Europa ma che sono dotati di politica sanitaria autonoma. Il caso del cancelliere austriaco Sebastian Kurz  e delle sue bizze vaccinali, poco europeiste e stranamente, invece, favorevoli invece ad aperture di credito entusiastiche per la tecnologia e la produzione farmaceutica russa. Magari non produrrà effetti definitivi sulle scelte della commissione e su quelle del consiglio europeo, ma le impuntature di Kurz certamente hanno fatto perdere tempo, cosa che, in questi giorni, è un danno sostanziale. Allora le critiche possono e devono essere rivolte alla Commissione, in quanto organo con poteri esecutivi e dotato di una forma, anche se indiretta, di rappresentatività politica. E questo, a fini europeisti, sarebbe anche un bene, perché più si politicizza il quasi governo guidato da Ursula Von der Leyen e più si rafforzano le ragioni della partecipazione al progetto europeo e con esse la consapevolezza dell’impegno comune. Ben venga questo tipo di contestazione al modo in cui a Bruxelles si esercita un potere che riguarda tutti gli stati membri. Ma non ha invece grande utilità, ed è chiaramente una manovra per buttare tutto in confusione, addebitare all’Europa le manchevolezze e la cattiva volontà di singoli stati. E le differenze molto marcate tra i tempi e l’efficienza della vaccinazione anche solo tra Italia, Francia, Germania e Spagna fanno capire quanto sia pesante l’influenza degli errori e delle idiosincrasie nazionali su una campagna che avrebbe invece richiesto una piena coordinazione. Ma la risposta degli anti-europeisti (più o meno sovranisti) è, con uno schiaffo alla logica, che in questo caso sarebbe servita più presenza e più forza delle istituzioni europee. E ottenere questo risultato è un lavoro che spetta alle forze politiche più responsabili da qui in avanti, anche perché con l’indebolimento della guida politica tedesca servirà un po’ più di impegno da parte di tutti. 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

L’importante, in questi giorni di recrudescenza dei contagi, è sapere che i vaccini funzionano

Fatto #2

Un caso che vale per tanti altri. Se è possibile farlo ora era possibile farlo anche prima, eppure c’è voluto più di un anno per (provare a) ridurre i tempi medi per l’accredito della cassa integrazione ai lavoratori. Certo, è stato un anno in cui il ricorso alla cassa ha superato ogni record, ma proprio per questo era utile trovare soluzioni per semplificare e ridurre le attese. Anche perché gran parte del piano con cui l’Italia ha sostenuto i redditi in questa fase è stata messa a carico di uno strumento sperimentato e rodato come la cassa integrazione. 

Fatto #3

Il piano di Joe Biden per la ricostruzione è travolgente nell’entità, ma, a ben vedere, molto concreto negli obiettivi, puntando su infrastrutture fisiche e non. Ieri ne avevamo accennato, ma la differenza con la scelta europea (tutta concentrata sulle transizioni digitale e verde e sul gender gap) sembra notevole non solo nell’entità ma anche negli obiettivi e strumenti.Il piano di Joe Biden per la ricostruzione è travolgente nell’entità, ma, a ben vedere, molto concreto negli obiettivi, puntando su infrastrutture fisiche e non. Ieri ne avevamo accennato, ma la differenza con la scelta europea (tutta concentrata sulle transizioni digitale e verde e sul gender gap) sembra notevole non solo nell’entità ma anche negli obiettivi e strumenti.

Oggi in pillole

- I mercati corrono in Europa, molto bene Milano, e c’è attesa di ulteriore crescita mondiale.

- Anche per effetto del piano americano.

- Paragone un po’ banale, ma, insomma, appena in Uk c’è una donna politica forte e decisa qualcuno la chiama Iron Lady.

- Tutti vogliamo sapere come butta col freddo che, dicono, sta incredibilmente per tornare. E tutti vogliono parlarne a cena.

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