(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Le restrizioni varranno per tutti almeno fino a metà aprile

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Volevate una rappresentazione delle difficoltà reali e psicologiche di questi ultimi giorni di restrizioni? Il dato di oggi dice tutto, c’è, insieme, il superamento della soglia di sicurezza per le terapie intensive, siamo al 41% di occupazione rispetto al 30% ritenuto limite da non superare, e nello stesso tempo sono ormai più di 10 milioni le persone vaccinate con almeno un’iniezione. Si soffre perché le cose vanno ancora molto male, come dicono gli inglesi, prima di andare meglio. Non vanno un po’ male, ma, appunto, molto male. Con dati sulla mortalità tuttora paragonabili ai momenti peggiori. È una lezione anche per la nostra impazienza. I vaccini risolvono ma hanno bisogno di giorni per agire nel corpo della persona vaccinata e di ancora più giorni per manifestare i loro effetti sulla collettività, in termini di riduzione dei contagi. Le prossime due settimane sono quelle della svolta, ma sono anche le più difficili. Lo sanno bene anche in Francia, dove tra l’altro il passo della vaccinazione è leggermente più lento e perciò è più ampia la forchetta tra peggioramento contingente e miglioramento atteso. Stasera ne parlerà Emmanuel Macron ai francesi. Ma se volete anche considerare un po’ di ragionevoli dubbi e fondate preoccupazioni sulla possibilità di recuperare rapidamente la normalità dei rapporti sociali ed economici ecco per voi due ottime firme, Olivier Blanchard e Jean Pisani-Ferry (qui però, a dicosaparlare, siamo leggermente più ottimisti, ma leggiamoli lo stesso).

Le tre "cose" principali

Fatto #1 

Un Consiglio dei ministri per le novità sulle regole sanitarie, ma senza cambiare quelle in vigore fino a metà aprile e abbastanza attese (restano chiusi bar, ristoranti, palestre e piscine). Però, ad esempio, si stabilisce una specie di tutela, di riserva di legge a favore dello stato, contro la chiusura delle scuole. E ci sono novità nel cammino (sarebbe il caso anche di conoscere un po’ meglio cosa sta finendo nel piano italiano) per preparare le misure economiche, tra recovery plan e caro, vecchio, Dpef. Ne ha parlato il ministro Daniele Franco, puntando sulle regole per la trasparenza nell’uso dei fondi e sulla possibilità di usare proprio il bilancio nazionale per recuperare quei progetti che non rientrano nelle grandi classificazioni su cui è impostato Next Generation Eu. 

Fatto #2

Come spendere la super dotazione da 1900 miliardi di dollari messa a disposizione dell’amministrazione americana per ripartire? Ad esempio, sistemando le infrastrutture che non vanno più bene e sono tante. Vale anche, come sappiamo, dalle nostre parti e forse bisognerebbe pensarci, a proposito, come si diceva sopra, di impegni di spesa che non rientrano nella copertura finanziaria europea. 

Fatto #3

Tentativo di spiata scoperto e bloccato, ma chissà quante altre volte prima il gioco era riuscito, all’ufficiale di Marina Walter Biot. Non sembra di avere a che fare con un grande doppiogiochista, ma l’interlocutore russo, certamente accreditato, rende tutto un po’ più preoccupante e non aiuta nei rapporti bilaterali, come sottolinea il ministro degli esteri Luigi Di Maio. A voler alleggerire si può dire, a cena, che certamente ha militato a suo sfavore la mancanza di traffico che ha svuotato i parcheggi romani rendendo tutto più visibile.

Oggi in pillole

- L’Ema dice di smetterla con le limitazioni stabilite qua e là in giro per l’Europa all’uso del vaccino AstraZeneca o come si chiama adesso.

- L’appello Unicef per i bambini colpiti dagli attacchi terroristici in Mozambico.

- Chi ha Joe Biden e chi ha Fedez.

- La santa protesta.

- Il matrimonio segreto (ma non è il dramma giocoso di Domenico Cimarosa) che non c’è stato.

- Stasera c’è lo straordinario Jannik Sinner.

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