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L'affaire Carige e quello migranti. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Un bel guaio di quelli classici, non cose strambe ma proprio un guaio, imminente, incombente. Una banca, nientemeno, in seria difficoltà, anzi proprio in situazione critica, e nessuno cui imputare agevolmente la colpa, nessuno da mostrificare ad uso del web. Il guaio della Carige ha costretto il governo a fare una cosa che detesta: governare. E quindi solita corsa, un po' di nascosto, a buttare giù decisioni, per forza, attingendo senza dare nell'occhio al repertorio fornito dalle merde dei ministeri (secondo il lessico governativo). Come è successo nei pochissimi giorni impiegati a riscrivere, o proprio a scrivere, e poi far passare quell'accrocco di manovra. Lo schema è ricorrente: mesi a insultare, a fare propaganda, a dire piane e semplici idiozie, poi 8 minuti al Consiglio dei ministri e via. E poi subito si torna alla propaganda, con l'obiettivo di cancellare l'evidente impronta salva-banche del provvedimento serale. Tutto assai grottesco. Mentre l'opposizione ha campo libero per critiche e ironia e ricerca contraddizioni interne ai partiti di governo.

  

Poi c'è l'ovvia e dovuta rivendicazione della giustezza di provvedimenti presi dai passati governi e infilzati dalle critiche soprattutto a 5 stelle (la Lega, con il Credieuronord nella sua storia, era meno aggressiva).

 

E ci sono anche rilevanti elementi sui quali è legittimo che l'opposizione chieda al governo chiarezza.

 

Poi potrete rileggere, e usare per le chiacchierate a cena, dal Foglio di sabato scorso il quadro della Carige ben scritto e ben documentato da Stefano Cingolani.

 

Niente da fare, invece, per l'attività governativa sul fronte dei migranti. Salvini blocca tutto, non decide, non fa. Si limita a far circolare informazioni perentorie ma non fondate sulla chiusura dei porti. E il problema umanitario peggiora.

 

In tutto ciò bisogna scrivere, davvero non nei talk show, le norme su pensioni e sussidio per povertà e disoccupazione. Ma con maggiori spese possibili per far fronte a nuovi impegni, a cominciare da super salvataggi bancari, e con la recessione che bussa, lo spazio di intervento si riduce. Preparatevi a sorprese.

  

E ci sono sempre le licenze per gli idrocarburi, il problema non è risolto. Anzi, con i comitati anti trivellazioni che si rifiutano di vedere il ministro Costa la figura di quest'ultimo si indebolisce ulteriormente. Per l'eroe, celebrato sui palchi a 5 stelle, sono tempi grami.

  

Il problema delle informazioni sulle grandi opere. Se i giornalisti si bevono tutto, anche Toninelli può segnare qualche punto...

 

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