Foto LaPresse

Dal senso di Grillo per le Olimpiadi alle ossessioni di Salvini. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati da Giuseppe De Filippi

Con la lettura della lettera di dimissioni di Mattero Renzi il Pd passa alla reggenza di Claudio Martina, collegiale fin dalle intenzioni iniziali ma fermo nel rifiuto di alleanze, o meglio di sottomissioni, con 5 stelle o Lega. Divertitevi a cena a vedere quali dirigenti del Pd estendono esplicitamente il no alle alleanze anche a Forza Italia, come Cesare Damiano, e quali invece citano il solo Salvini. Così, tanto per cercare un po' di pepe in questa direzione e per ragionare su scenari futuri. Perché anche con il ritorno alle urne, e anzi proprio con il ritorno alle urne, la questione delle alleanze del Pd invece di scomparire diventerà ancora più attuale. Tra non tante novità, assente Renzi (che lascia ma non molla), c'è la presenza del debuttante Carlo Calenda a movimentare le cose. La direzione è seguita per bene da David Allegranti. Lo potete leggere qui.

   

Tra gli altri c'è il ministro senza giuramento, che è una nuova versione del ministro senza portafoglio, incaricato dai 5 stelle delle questioni del lavoro. Non manca di firmarsi come professore e mette in fila una serie di punti simpaticamente incompatibili non solo col programma di qualunque altro possibile alleato parlamentare, ma con le preferenze del mondo delle imprese e di quello sindacale. A cena si consiglia di concentrarsi sul senso politico della proposta di progetti impossibili da sostenere. Ricordate che qui non si tratta di interviste, di uscite personali, di interventi a convegni, ma di quello che per loro è il massimo grado di formalizzazione, cioè la pubblicazione nel blog di riferimento. Nel merito c'è una bizzarra copertura del reddito di cittadinanza (il cui problema però non è strettamente quello di trovare le risorse per finanziarlo ma sono le distorsioni micidiali che indurrebbe sul mercato del lavoro). E c'è la proposta di riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, che forse a qualcuno ricorderà le mitiche 35 ore che costarono la stabilità del primo governo Prodi (solo che in questo caso la proposta ha il compito di non far nascere un governo, mentre per Prodi ebbe quello di farne cadere uno in carica). Sono abbozzi di politica sociale, un po' furbetti, che trasformano il Movimento 5 stelle in un Movimento sociale. Nel nuovo, e straordinariamente dotato di seguito, Movimento Sociale.

 

Giustamente Marta Dassù segnala l'analisi del WSJ sulla frenata dei progetti di rinnovamento in Europa a causa della affermazione elettorale in Italia di partiti anti-establishment.

 

Intanto però a chi si balocca con proposte accademicamente divertenti ma politicamente irrealizzabili ecco nuovamente contrapporsi la realtà dei fatti, con il ministro (questo invece ha giurato ed è in carica, ancorché ormai politicamente in minoranza) Padoan che ribadisce, in sede europea, ciò che ha già chiarito e che però costringe gli altri partiti a scendere dalle cattedre e dai blog e misurarsi con fatti reali.

 

L'ossessione anti-Renzi che ha sostituito nella comunicazione di Salvini quella anti-Monti. Il capo della Lega ha chiaramente bisogno di un bersaglio esterno per tenersi su e continua a farlo anche dopo il voto e anche dopo la direzione che ha avviato la fase congressuale del Pd. E la Reuters, non da sola, vede anche nelle mosse di Salvini un contrasto alla politica più direttamente riconducibile a Forza Italia.

 

Divertimento amarognolo ma garantito, e quindi ottimo tema per cena (sempre con l'accortezza di non trovarsi grillini invasati davanti) arriva dalle cronache della Torino a 5stelle alle prese con il contorcimento del garante Beppe sulle Olimpiadi.

 


 

Eccola qui, raggiante, una vera grande coalizione, quella tedesca. Niente a che fare con le strambe alleanze proposte dai nostri commentatori, per i quali non ha nessuna importanza cioè che i gruppi politici dicono, hanno detto, rappresentano. E' noioso perfino parlarle, ma se vi capitasse a cena un fautore della responsabilità, cioè del sostegno da regalare al M5s da parte del Pd, e se non vorrete metterlo al suo posto (tra Travaglio, D'Alema e Massimo Franco) con le parole chiare e limpide del Foglio potete usare quelle di Ezio Mauro oggi su La Repubblica. Tanto per dirne una: le coalizioni si fanno tra partiti che competono alle elezioni ma che riconoscono il modo di operare reciproco e si fanno cedendo qualcosa di programmi scritti con razionalità politica (mentre i programmi dogmatici e scritti per provocare sono non negoziabili)

 


 

L'addio a Hubert de Givenchy (rivedendo sue vecchie foto in cui presentava nuove creazioni,noi sdruciti ci sentiamo tremendamente in imbarazzo di fronte non tanto ai vestiti meravigliosi delle modelle, e con loro ci mancherebbe, ma per i vestiti dello stesso Hubert, che mai riusciremo a pareggiare)

 

Giuro, giuro, prometto che poi non vi scoccio più col golf per qualche mese (vabbè settimana), ma cambiano un sacco di regole, e pensate che le più antiche sono di metà del 700. Insomma, se mai a cena ci fossero dei golfisti, potreste lodare un caso di riformismo vincente e realizzato, seppure a fatica (perché ce ne è voluto per mettere d'accordo le due istituzioni, britannica e americana, che presiedono alla scrittura e modifica della regole del golf). Un esempio, prima per cercare una pallina persa si avevano 5 minuti, da ora scendono a 3. Il mondo corre, e soprattutto i giocatori dietro che aspettano hanno poca pazienza.