Obama in Regno Unito e l'inevitabile Hillary

Eugenio Cau
Una rassegna delle copertine dei principali magazine internazionali. Time, New Yorker, Courrier International, Economist, Spectator, Weekly Standard

    Gli Stati Uniti sono un grande motore arrugginito e gocciolante olio, e Hillary Clinton, con la tuta blu indosso e un attrezzo da lavoro in mano, si tira su le maniche immaginando il lavoro da fare. “Può aggiustarlo?”, si chiede l’Economist, definendo nell’articolo all’interno la leader del Partito democratico americano “Poco amata e inarrestabile”. E’ la candidata inevitabile, quella che molti ritengono la più adatta per il ruolo, almeno in campo democratico, ma la domanda per ora resta inevasa: riuscirà Clinton a essere all’altezza dell’incarico?

     

     

     


     

    Il presidente Obama in visita nel Regno Unito si comporta come il vero re inglese, indossa una corona, usa il premier David Cameron e il cancelliere dello Scacchiere George Osborn come paggetti e non degna nemmeno di uno sguardo la regina. Ma la cosa più insopportabile, per il magazine conservatore Spectator, è che Obama interferisca con la politica estera inglese, specie con i suoi appelli contro la Brexit.

     

     

     


     

     

    Il ministro dell’Economia Emmanuel Macron lanciato nello spazio con un improbabile propulsore. Per il francese Courrier International, il giovame Macron è “il candidato della stampa straniera”, quasi più amato all’estero che in patria. Anche il Foglio, che segue Macron da tempi non sospetti, ha avuto modo di incontrarlo di recente.

     

     

     


     

    William Shakespeare e Miguel de Cervantes, i due giganti della letteratura moderna, sono morti nello stesso giorno, almeno a guardare il calendario: 23 aprile 1616, e questo fa di sabato il quattrocentesimo anniversario della loro morte. Ma in realtà non sono morti lo stesso giorno. A quel tempo la Spagna usava il calendario gregoriano mentre l’Inghilterra il vecchio calendario giuliano, i due sistemi di computo non erano sincronizzati e dunque in realtà Cervantes e il Bardo morirono nella stessa data, ma a 11 giorni di distanza l’uno dall’altro. Le celebrazioni sono iniziate tanto a Madrid quanto a Londra, e il Weekly Standard pubblica un bel saggio di Paul A. Cantor che descrive i due grandi autori come picconatori del concetto medievale di cavalleria, e dunque alfieri, una volta di più, dell’avvento della modernità.

     

     


    Time elegge le cento persone più influenti del mondo e per l’occasione pubblica sei diverse copertine: Leonardo DiCaprio, Nicki Minaj, Priscilla Chan e Mark Zuckerberg, Christine Lagarde, Lin-Manuel Miranda (attore protagonista del musical “Hamilton”), Priyanka Chopra (attrice indiana). Tutti i personaggi sono ritratti in articoli scritti da altre grandi personalità: su DiCaprio scrive John Kerry, che a sua volta è ritratto da Bono. Il vicepresidente Joe Biden scrive di Papa Francesco, J. J. Adams di Lin-Manuel Miranda, e così via.

     

     


     

     

    E’ morto Prince, aveva 57 anni, e il New Yorker è sempre una spanna avanti a tutti.

     

     

     

     

     

    • Eugenio Cau
    • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.