Usain Bolt con una ragazza brasiliana con cui ha trascorso una notte di passione durante le Olimpiadi

La prostituta trovata sgozzata in un campo e Usain Bolt che nelle parti intime "è un ragazzo come gli altri"

Redazione

    DELITTI
     

    Domenico Barbera, 66 anni. Di Trapani, agricoltore, lo scorso 18 agosto, con la scusa di dover fare le pulizie, portò la ragazza che gli faceva da colf nella sua casa di campagna e laggiù cercò di possederla. Lei si ribellò e poi raccontò tutto al fratello Francesco Angelo, 23 anni. Costui convocò Barbera in una piazza di periferia e appena lo vide gli infilò un coltello nel torace, nella schiena e nelle braccia. Il Barbera, morto in ospedale, il 22 agosto, dopo due interventi chirurgici.
    Giovedì 18 agosto a Trapani.

     

    Antonia Luigia Dettori, 91 anni. Di Anela (Sassari), malata di Alzheimer, da tempo bloccata a letto, viveva col figlio Pietro Mavuli, 63 anni, geometra, celibe, assai depresso. Costui, avendo deciso di farla finita ma non volendo lasciare sola la vecchia madre, l’altra sera aspettò che il fratello e la cognata uscissero di casa e le infilò un coltello più volte nella gola e nel torace. Quindi la stessa lama se la conficcò sei volte nella trachea, senza però riuscire a morire.
    Tarda serata di lunedì 22 agosto in una casa nella periferia di Anela, Sassari.

     

    Alessandro Lauciello, 18 anni. Rampollo di una famiglia di circensi di origine pugliese, dal 2014 si era trasferito in Marocco, paese della mamma Samira. Laggiù lavorava nel circo di famiglia. All’alba di mercoledì 24 agosto dormiva nel tendone degli artisti quando arrivò un marocchino di 28 anni, piccoli precedenti alle spalle, che per un po’ aveva lavorato come guardiano del circo ma qualche giorno fa era stato licenziato. Costui in cerca di vendetta infilò un coltello più volte nel corpo del ragazzo, ferendo gravemente pure suo padre Massimiliano e, di striscio, tre dipendenti svegliati dalle grida e corsi in loro aiuto.
    All’alba di mercoledì 24 agosto a Kenitra, nel nord del Marocco.

     

    Maddalena Pavesi, 83 anni. Di Carpi (Modena), sposata da sessantacinque anni con Pierino Corradini, 85 anni, volontario dell’Avis, madre di tre figli: due femmine e un maschio. I coniugi, sposati da sessantacinque anni, avevano condotto una vita tranquilla e serena finché lei non era stata colpita da demenza senile e Alzheimer. L’altra mattina il Corradini, non potendone più di vedere la moglie in quelle condizioni, prese la sua pistola e le sparò addosso tre colpi. Quindi chiamò una figlia: «Vieni, tua madre non sta bene».
    Verso le 11 e 30 di domenica 21 agosto in un modesto appartamento a Carpi, nel Modenese.

     

    Massimo Setti, 39 anni. Di Siurgus Donigala (Cagliari), pregiudicato, di continuo litigava, per questioni familiari, con un parente che abitava vicino a lui: il falegname Gianluigi Zuddas, 52 anni. L’altra sera il Setti si presentò a casa dello Zuddas impugnando un bastone e prese a minacciarlo, allora l’altro imbracciò il suo fucile e gli sparò più colpi in petto.
    Alle 20 di giovedì 25 agosto in via Tirso a Siurgus Donigala, provincia di Cagliari.

     

    Omar Sylla, 29 anni. Senegalese, adottato da una famiglia italiana, vari precedenti di polizia, da tempo dormiva sotto un ponte alla periferia di Bologna. L’altra notte era in un bar quando lo raggiunse qualcuno, forse un magrebino con cui aveva un debito di droga, che gli infilò un coltello due volte nella pancia.
    Mezzanotte di lunedì 22 agosto in via Niccolò dell’Arca, periferia di Bologna.

     

    Nikolova Temenuzhka detta Nujka, 37 anni. Bulgara, tredici anni fa aveva lasciato il marito che la riempiva di botte ed era andata a vivere a Napoli coi suoi sei figli. Per sfamarli s’era trovata un lavoro da colf, ma i soldi non bastavano mai. Perciò da tre anni, di notte, si prostituiva nel salernitano. Di recente aveva chiesto all’amico commerciante Antonio Esposito di trovarle un nuovo lavoro, perché di quella vita si vergognava, «non ne poteva più». Scomparsa venerdì 12 agosto, trovata cadavere una settimana dopo, sgozzata, il corpo mezzo putrefatto, in un campo via Leopardi a Pagani (Salerno). Per il delitto è stato fermato il muratore Carmine Ferrante, 36 anni, di Vietri sul Mare, sposato e padre di tre bambini, che ammette di aver fatto sesso con la donna ma giura di non averla uccisa.
    Notte di venerdì 12 agosto in un campo via Leopardi a Pagani (Salerno).

     

    Iorel Vlad, 50 anni. Romeno, manovale, viveva nella frazione di Lineri a Misterbianco (Catania) con la compagna Florica Odica, 47 anni, sua connazionale. Tra i due erano liti continue perché lei aveva scoperto che lui l’aveva tradita e in più non sopportava le uscite serali del convivente che spesso tornava a casa ubriaco dopo essersi fermato a bere birra e grappa con gli amici. L’altra sera, al culmine dell’ennesima discussione, la Odica prese un coltellaccio da cucina e lo conficcò nel petto del Vlad. Quindi chiamò i carabinieri dicendo che il convivente s’era suicidato.
    Verso le 23 di martedì 23 agosto in una casa al civico 19 di via Tomasi di Lampedusa nella frazione di Lineri a Misterbianco (Catania).

     

    AMORI
     

    HOLLYWOOD Al 6751 di Hollywood Boulevard c’è il Museum of broken relationships, il museo delle relazioni interrotte, che raccoglie ricordi di donatori da tutto il mondo e per 18 dollari li esibisce al pubblico accompagnati da un titolo e una storia. Tra gli oggetti in mostra esemplari di biancheria intima, la boccetta di un profumo piena per metà, peluche consunti, vecchie musicassette, un ferro da stiro usato per lisciare un abito da sposa. Il direttore, Alexis Hyde: «Raccontiamo un’esperienza ordinaria ma universale. Con un effetto terapeutico per chi la condivide: aiuta a liberarsi, soddisfa il bisogno di essere commiserati. Si asseconda il desiderio di trovare una casa a qualcosa che ha significato tanto nel proprio passato» (Marco Morello, Panorama 18/8).

     

    LETTERE Al mercato del «Balon», a Torino, la signora Caterina, nata in Ungheria 60 anni fa, vende a un euro lettere d’amore recuperate dalle soffitte delle nonne, da vecchie librerie acquistate in blocco, ecc. Come la lettera inviata da una Rina al suo sergente Plinio dell’Aeroscuola di Orvieto nel ’43: «Mio Pil carissimo, ti ho atteso con ansia oggi, ti attenderò domani e sempre. Quando verrai, sarò tanto, tanto felice, che voglio che questo momento sia il più presto possibile». Un’altra lettera, sempre del 1943, inizia così: «Cara adorata mogliettina, un bacio dal tuo adorato». Caterina ha iniziato a venderle una decina di anni fa «per scommessa. Sono richiestissime. Spesso mi offrono belle cifre per acquistarle in blocco. Ma preferisco venderle una alla volta (Paolo Coccorese, La Stampa 17/8).

     

    CHIAVI Barbara d’Urso, 59 anni, alle spalle una lunga relazione con il produttore cinematografico Mauro Berardi da cui ha avuto due figli e un matrimonio con il ballerino Michele Carfora finito nel 2008, non riesce più a innamorarsi di un uomo. «Mi mette il morbillo l’idea che ci sia qualcuno con le chiavi di casa mia. Si arriva a un certo punto in cui gli spazi sono troppo importanti. La libertà di alzarmi e spalancare la finestra, come voglio io, anche se fuori c’è il gelo, non la baratto con niente» (Daniela Monti, Corriere della Sera 26/8).

     

    BIS La ventenne Jady Duarte, madre di due bambini e legata in passato al trafficante di droga Douglas Donato Pereira, ha raccontato al Daily Mail di aver vissuto una notte di passione, nel villaggio olimpico di Rio, con Usain Bolt (fidanzato con la 26enne modella Kasi Bennett): «È stato molto appassionato e ci siamo divorati a vicenda, ma nelle parti intime è un ragazzo come gli altri. Pensavo fosse veloce come in pista anche a letto, invece abbiamo fatto sesso la prima volta per circa 40 minuti, poi si è riposato un paio di minuti e abbiamo fatto il bis» (Simona Marchetti, Gazzetta.it 24/8).

     

    SIFFREDI 1 Rocco Siffredi, 52 anni, sposato con Rosza, due figli (Lorenzo, 20 anni, e Leonardo, 16), ha girato il suo ultimo film porno due anni fa. La prima volta che aveva deciso di smettere aveva 40 anni: «Non volevo rinnegare il passato, però desideravo che i miei figli crescessero sapendo che il loro papà era stato un attore porno ma non lo era più. Ho ricominciato perché andavo a mignotte tutto il tempo: donne, trans, vecchie. Mi sono capitate un sacco di situazioni assurde, qualcuna che mi riconosceva, altre che mi dicevano: “Con un cazzo del genere dovresti fare l’attore porno”». La voglia di rimettersi davanti alla macchina da presa, da attore, c’è ancora: «Forte. Ne ho già parlato con mia moglie. So di poter contare sulla comprensione sua e dei miei figli» (Enrica Brocardo, Vanity Fair 24/8).

     

    SIFFREDI 2 «Molti pensano che il porno sia tutto figa e belle donne che fanno tutto ciò che vuoi. Non è proprio così. A volte ti chiedono di fare delle cose che non ti piacciono. In tanti non ce la fanno, parecchi si sono ammazzati. Ero sul set quando è successo: tre volte, ma accade molto più spesso. La pornografia è un mestiere maledetto. Come si fanno a girare certe scene estreme? Ti fanno un’epidurale, non senti dolore, niente, poi arrivi a casa e sei lacerata. Non riesci ad avere un’erezione per ore? Tre iniezioni di Caverject e il problema è risolto» (ibidem).

     

    ORMONI «Di fondo, io ho una visione molto romantica: nei momenti di complicità con la mia compagna sento di raggiungere una perfezione che mi fa dire, ecco! Ecco perché vale la pena vivere... È in nome di tutto questo che non penso si debba dare soddisfazione a ogni ormone che va, che ci porta lontano dalla persona con cui stiamo. Io preferisco sforzarmi e indirizzare l’energia di quegli ormoni nella relazione di coppia» (Kim Rossi Stuart a Chiara Gamberale, Vanity Fair 24/8).

     

    STRUZZI Durante il periodo dell’accoppiamento lo struzzo corteggia le struzze inscenando una danza. Si accoccola sui talloni, dondola la testa e il collo, ma soprattutto gonfia d’aria la gola fino all’inverosimile e poi la soffia fuori tutta insieme. Quest’ultimo trucco sembra mandi in visibilio le struzze, che subito si concedono rapite (Elena Stancanelli, la Repubblica 20/8).