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l'italia estiva
Il rebranding intellò dispiega le sue forze. È l'estate culturale da incubo
Gli eventi nei borghetti, tra un aperiwalk e una presentazione di poesie della figlia del sindaco. C'è un'Italia estiva che beccheggia tra un impegno e l'altro, tra ecoansia e danze folk, un'Italia estiva che strombazza, che gode e si traveste
Cinema all’aperto. Musica di notte. Festival pomeridiani e rassegne serali. Poesie in piazza, libri al parco, drammatizzazioni in monastero. Percorsi letterari, musei aperti ventiquattro-acca e fanfare della Polizia di stato nel “consueto e attesissimo concerto sulla rocca”. Si suona sulle prominenze, su spiazzi salienti. Si declama da grandi affacci così come su strapuntini collinari. Premi in terrazza. Pagine di territorio. Nuove creatività. Letteratura e prestigiose insenature. Concorsi di videopoesie sugli animali, Pro loco in hype, piazzette gremite. Da Gorizia a Barletta, da Sondrio a Santa Maria di Leuca, da Vercelli a Vetralla, tutte Città del Sole, tutte Città-Festival sulla linea del fronte del rebranding intellò, schierando ciascuna il proprio esercito di assessori, influencer, scrittori e scritturati. Il Grande Asse del Bene culturale dispiega le sue forze. Risultato? Un’estate da incubo.
A Cariati “l’estate profuma di cultura”. Quaranta eventi nella sola Montenero di Bisaccia. L’estate a Solarolo Monasterolo si accende di magia: torta fritta, gorgonzola e dj set. E Monza? Non sta certo a guardare, è “palco a cielo aperto” – cento eventi da giugno ad agosto. Ovunque, menu completo: menestrelli in castello, poi un po’ di liuto presso la rotonda riqualificata, visite guidate ai borghetti, talk filosofici al porticciolo, cena etnica con focus di geopolitica e a seguire musica gitana e babydance. Un palcoscenico permanente. La massiccia ubiquità dell’evento culturale. E’ l’Italia estiva, molesta e impegnata. E impegnativa: se non è Fomo sarà sindrome di Stendhal, ma una forma patologica vi attanaglierà. Perché la manifestazione è “a 360 gradi”, il minimo euclideo dell’enfasi. L’evento è sempre “attesissimo”. Nel patrimonio si fa “un tuffo”. La città è “protagonista” e le lochéscion “iconiche e suggestive”. Tra un appuntamento e l’altro, pause “golose”. Cioè il food truck e lo street food, a volte l’aperiwalk, ma sempre la mostra fotografica “C’era una volta”, e verrebbe da dire: non è vero, è una menzogna, una volta non c’era niente, zero, c’è tutto e soprattutto adesso, qui, ora, per i prossimi due mesi.
Ci si aggrega, ci si accultura. La pizza, la porchetta, la cena a tema medioevo. E, a margine, un libro, una silloge, un ciclostilato di rime della figlia del sindaco – il firmacopie sponsorizzato dalla locale ditta di insaccati. L’Italia estiva è una cucina infernale, un’echo chamber, un bombardamento di arte ed experience. Feste del disinquinamento, dibattiti energetici, “l’Europa camminando”. C’è un’Italia estiva che non molla, che beccheggia tra impegno e altro impegno, tra ecoansia e danze folk. E c’è un’Italia estiva che strombazza, che gode e si traveste, la notte bianca e la notte fucsia, e kitsch labranchiano in ogni dove – Borgia Summer Vibes: dai Neri per caso ai Gemelli di Guidonia.
L’Italia estiva è megafonata, sfinente, di lancinante tristezza. Ma sempre scattante. A Santa Giustina la cultura è camminare “tra fede, letteratura e natura”. In Abruzzo c’è “R-Estate nei borghi”, che non è stato in luogo, al contrario, è estate diffusa, itinerante, “progetto integrato, ricco e trasversale” tra serenate romantiche, viaggi sensoriali e teatro. La cultura è esperire, camminare, “provare emozioni”, non più malmostosa pratica sedentaria, da angolisti solitari. Mai la cultura è stata più cinetica e partecipata. E’ uno sport, un giro della morte. Una specie di pilates, un grande truccabimbi per adulti in trance intellettuale. D’estate non ci si riposa, perché con la cultura si mangia ma soprattutto non si dorme, non si poltrisce. Work Trend Index di Microsoft ci ammonisce regolarmente circa il numero insostenibile di mail e messaggi che riceviamo ogni giorno, ma un Culture Trend Index arriverà mai? A quando una manifestazione contro il Riarmo culturale estivo? Filastrocche sulle mura medicee e conferenze al vecchio lavatoio. Euripide in blues nella cava dismessa e workshop di fotografia consapevole tra i vicoli. Gemellaggi e vetrine. Un grande circo culturale. E c’è anche il “Summer Xmas”, evento agostano ispirato alla magia del Natale. Nient’altro da aggiungere, vostro onore. Ci salverà soltanto una sana crisi di idee.