(foto d'archivio Ansa)

la 63esima edizione

Tra i vincitori del Premiolino 2023 anche il vicedirettore del Foglio Salvatore Merlo

Redazione

Tra i premiati di uno dei più prestigiosi riconoscimenti dedicati al mondo dell'informazione ci sono anche Maurizio Maggiani, Gaia Tortora e Mariangela Pira

Il vicedirettore del Foglio Salvatore Merlo è tra i premiati della 63esima edizione del Premiolino, uno dei più prestigiosi riconoscimenti nel campo dell'informazione italiana. Gli altri premiati di questa edizione sono Michelangelo Coltelli (Butac), Maurizio Maggiani (La Stampa), Mariangela Pira (Sky), Andrea Sceresini (giornalista d'inchiesta freelance) e Gaia Tortora (La7).

La cerimonia di premiazione è prevista lunedì 2 ottobre al Piccolo Teatro Grassi di Milano. La giuria è composta da Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella e Carlo Verdelli.

Il Premiolino nasce nel 1960 con il sostegno degli industriali Piero e Giansandro Bassetti e per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi, tra cui Orio Vergani, Paolo Monelli, Luigi Barzini, Indro Montanelli, Enrico Emanuelli ed Enzo Biagi, che fu il primo presidente. Considerato uno tra i più prestigiosi premi in ambito giornalistico e da questa edizione sostenuto da Pirelli, nel suo Albo d'Oro figurano firme illustri come quelle di Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Eugenio Scalfari, Franca Sozzani, Piero Angela e il Cardinale Carlo Maria Martini.

"Ricerca di una informazione di qualità tanto più preziosa in tempi così drammatici, indipendenza di giudizio e da qualsiasi centro di potere, storica valorizzazione di colleghe e colleghi giovani e bravi penalizzati dalla crisi dell’editoria. In poche parole questa è l’identità del Premiolino di giornalismo arrivato quest’anno alla 63 esima edizione", ha commentato i riconoscimenti Chiara Beria di Argentine, presidente di Giuria, che ha aggiunto: "Una forte identità che, grazie al lavoro volontario della Giuria composta da soli giornalisti, riaffermiamo con l’orgoglio di chi ha l’onore di continuare sulla linea tracciata a Milano, capitale dell’editoria, dai fondatori del premio nel 1960". 

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