Con Il mio anno di riposo e oblio, del 2018, era passata alla storia come la profeta del lockdown. Qui trasloca la sua oscura commedia umana lontano dal contemporaneo, nel buio medioevo. E costruisce un mondo in cui non si vorrebbe mai abitare ma da cui non si riesce a staccarsi
Esce in Italia Lapvona, il nuovo libro di Ottessa Moshfegh (Boston, 1981), pubblicata qui da Felitrinelli, autrice acclamata dalla critica fin dal suo romanzo d’esordio (Eileen, finalista al Man Booker Prize 2016), super apprezzata anche per la forma breve (Nostalgia di un altro mondo del 2017) e catapultata nell’ampio successo di pubblico con Il mio anno di riposo e oblio, del 2018, ma passato alla storia, e ai meme di TikTok, come la bibbia o meglio la profezia del lockdown da Covid, dato che la protagonista è una ragazza ricca, bella, fashionist, ma triste che decide di chiudersi in casa e mettersi a dormire per un anno grazie a un cocktail di psicofarmaci.
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