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il programma

L'Estate romana senza Raggi è un "serpentone" che si allunga fino a dicembre

Lorenzo Marini

Si parte il 21 giugno con un omaggio a Gigi Proietti, con  l'idea è quella di rilanciare la Capitale dopo la pandemia: spettacoli gratuiti, soprattutto fuori dal centro storico, che continueranno ben oltre settembre. "Vogliamo che i romani si riapproprino degli spazi della città", dice l'assessore Gotor

Anche Corviale sarà protagonista dell’Estate romana 2022. Con un’arena di cinema e quattro iniziative tra canzone, danza e spettacoli. Ma l’86 per cento delle iniziative saranno fuori dal centro storico: Torpignattara, Trullo, Laurentino 38, Centocelle. Anche per questo per presentare l’Estate romana 2022 si è scelta la biblioteca dedicata a Renato Nicolini, che sta proprio di fronte al “serpentone”, lo storico edificio-muraglia di Mario Fiorentino lungo in totale 2 km e 253 metri infilato tra Casetta Mattei e Bravetta, da una parte, e la Portuense, dall’altra. Quello che spezzerebbe il Ponentino e spiegherebbe la sua scomparsa. Il sindaco Roberto Gualtieri arriva con mezz’ora di ritardo, “perché è andato a Malagrotta per l’incendio”, viene spiegato. Al suo fianco, in questa bella biblioteca che però 2 giorni a settimana chiude alle 14, c’è l’assessore alla Cultura, Miguel Gotor.

 

La prima notizia è che l’Estate romana torna al nome originario, dopo le divagazioni del predecessore Luca Bergamo (diventò Romarama). Poi che, come un serpentone appunto, si allunga anche all’autunno con una sessione che inizia a ottobre e finisce a dicembre. L’estate romana così torna a essere l’appuntamento principale della cultura in città con un semestre di appuntamenti. L’esordio, il 21 giugno, è un omaggio a Gigi Proietti nel suo Globe Theatre, una serata condotta da Flavio Insinna e organizzata dal nuovo direttore artistico Nicola Piovani. Mentre il 26 giugno nella piazza del Campidoglio ci sarà lo spettacolo inedito di Stefano Massini, dal titolo "Il Campidoglio e le sue storie". Il 28 e 29 luglio, invece, al Parco degli Acquedotti atteso Ascanio Celestini con lo spettacolo Museo Pasolini, che in autunno si sposterà al Teatro del Lido di Ostia. Sempre a Pasolini sarà dedicato lo spettacolo di Fabrizio Gifuni al Teatro Argentina il 10 settembre, "Il male dei ricci". Mentre dal 14 al 16 ottobre alla Biblioteca Laurentina si svolgerà Transizioni, festival dedicato alla sostenibilità ambientale a cura di Mario Tozzi. Gli appuntamenti, tra giugno, luglio e agosto, sono davvero tanti, molto più degli ultimi anni (ma c’è stata anche la pandemia), e vi rimandiamo al sito www.culture.roma.it.

Molto cinema, naturalmente, per cui ogni municipio avrà la sua arena estiva, ma anche tanto teatro, danza, musica, letture, performance e arti visive. Al Maxxi, all’Auditorium, a Caracalla, alla Casa del Cinema, al Teatro India, al Teatro dell’Opera, solo per dire alcune delle location coinvolte. Più la vasta rete delle biblioteche. “Sarà una festa diffusa in tutta la città che si allunga anche nel tempo”, afferma Gualtieri. “Abbiamo ricevuto 440 domande di bando. Quello annuale prevede 2 milioni e 500 mila euro. Ma poi ci saranno altri 4 milioni e mezzo per gli appuntamenti in autunno”, spiega Gotor. Che poi cita proprio Nicolini, secondo cui la manifestazione nell’idea originaria dev’essere “diffusa, popolare e gratuita”. Poi non tutto sarà gratis, visto che fanno parte della kermesse anche i concerti all’Auditorium, a Caracalla e a Capannelle per cui si paga il biglietto. Ma molto sarà gratis. “Dopo due anni di pandemia vogliamo che i romani si riapproprino degli spazi della città. E un occhio di riguardo lo abbiamo rivolto ad artisti, teatranti e musicisti, ovvero le categorie che per il Covid hanno sofferto di più dal punto di vista economico”, sottolinea l’assessore alla Cultura.

L’idea è che, come l’estate romana di Nicolini ha aiutato la città a uscire dagli anni di piombo, questa edizione porti la capitale fuori dalla pandemia e dai problemi economici e psicologici conseguenti. Tornare a incontrarsi e a divertirsi, “con proposte culturali che devono sprovincializzarsi per essere il più possibile di levatura internazionale e di qualità”, continua Gotor. Se così sarà, lo si potrà dire solo alla fine. Ci sembra di rilevare, però, che si sia usciti da quella poca voglia di osare e quella mestizia che, anche in campo culturale, ha segnato la precedente amministrazione, spaventata da tutto e con un assessore alla Cultura (Bergamo, appunto) cacciato su due piedi solo per aver mosso una timida critica a Virginia Raggi.

Alla conferenza stampa era presente anche Antonio Rezza che, con Flavia Mastrella, porterà 12 spettacoli in diversi luoghi della città, a cominciare dall’Auditorium. “La cultura non dev’essere solo istituzionale, perché in città nasce ovunque, anche in posti nascosti e inaspettati. Noi dobbiamo essere pronti a tendere la mano”, chiosa Gotor. Non fa parte dell’Estate romana la manifestazione Sotto il Tevere Roma, quella sì provinciale e da sagra paesana, di cui però sembra non si possa fare a meno.

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