Il Maxxi raddoppia, coi fondi del Mic (5,2 milioni)

Gianluca De Rosa

Per il lancio del progetto mezzo consiglio dei ministri: presenti Franceschini, Giovannini e Guerini. E Gualtieri annuncia “Roma Capitale entrerà nella fondazione, con Renzo Piano lavoriamo su rigenerazione complessiva del Flaminio”

Sostenibilità, innovazione e inclusione. Le parole d’ordine sono quelle del momento, quelle capaci oggi di persuadere tutti. La traduzione in atti concreti invece è nell’aggettivo del progetto “Grande” Maxxi. In pratica, il museo d’arte contemporanea di via Guido Reni raddoppia. Nascerà un nuovo edificio. “Ma – ha assicurato la presidente della fondazione Maxxi Giovanna Melandri – sarà sostenibile e innovativo, un progetto che investe su un quadrante di Roma dove sono presenti tante strutture dismesse al cui recupero vorremmo dare un contributo". Si è svolta questa mattina nell’auditorium del museo la presentazione del progetto, conclusa con la firma di una lettera d’intenti con i ministri della Cultura e della Difesa, Dario Franceschini e Lorenzo Guerini.

      

Il progetto infatti sarà realizzato in parte grazie ai fondi del Mic: ieri sono stati stanziati i primi 15 milioni nell’ambito dei “cantieri della cultura”. L’investimento previsto è di 37,5 milioni. Ai 15 sopracitati andranno aggiunti altri fondi del Mic (circa 3,7 milioni) e 20 milioni del ministero della Mobilità sostenibile e infrastrutture (20 milioni di euro dal Fondo Mims per gli interventi infrastrutturali di conservazione, manutenzione). Le aree invece saranno messe a disposizione dalla Difesa, come fu già nel ‘99 quando l’allora ministro, Beniamino Andreatta, offrì parte dell’ex caserme per il concorso di archiettura che portò alla realizzazione dell’edificio di Zaha Hadid.

   

Il nuovo edificio, su due livelli, affaccierà su via Masaccio e avrà un tetto green praticabile, accessibile dalla piazza del museo. Nelle intenzioni della presidente Melandri, ospiterà un hub di ricerca per il dialogo tra architettura, arte, scienza e intelligenza artificiale, un centro d’eccellenza per il restauro del contemporaneo, spazi per le attività di formazione e depositi accessibili al pubblico. Lungo l’asse di via Masaccio inoltre sarà realizzato un lungo corridoio verde disegnato insieme da artisti e agronomi, con attività espositive all’aperto e laboratori sull’ambiente che collegherà tutti gli spazi all’aperto del museo.

   

  

Per la costruzione del nuovo edificio e del parco è stato lanciato un concorso internazionale. Il progetto dovrà essere consegnato entro il 13 maggio 2022 e il 10 giugno 2022 sarà proclamato il vincitore, cui sarà affidata la progettazione definitiva. Del progetto grande Maxxi, lato sostenibilità, fa parte anche la conversione energetica dell’edificio di Zaha Hadid. Per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality sulle coperture della struttura saranno installate diverse tipologie di pannelli fotovoltaici di ultima generazione che copriranno un terzo del fabbisogno energetico dell’edificio. Un’altra parte della produzione avverrà attraverso l’istituzione di una comunità energetica con il ministero della Difesa, proprietario delle caserme adiacenti. Verranno inoltre eliminate le caldaie a gas metano e tutte le sorgenti luminose saranno riconvertite con tecnologia a led.

    

  

All’evento di questa mattina insieme ai ministri, all’ad di Enel Francesco Starace e al governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, era presente anche il sindaco Roberto Gualtieri che ha annunciato: “Roma entrerà a far parte della Fondazione Maxxi, con Renzo Piano lavoriamo al futuro di questo quadrante dove ci sono tante rigenerazioni da fare: dal palazzetto dello Sport al Flaminio passando per la città della scienza che sorgerà qui di fronte”. Il Campidoglio dunque si aggiungerà a ministero della Cultura, Regione Lazio ed Enel tra i soci finanziatori del Maxxi. “Ma soprattutto – spiegano dal Maxxi – adesso sarà più facile l’interlocuzione con loro”. Non è ancora chiaro comunque il peso del contributo che Roma offrirà al museo, ma è presumibile che si aggirerà su una cifra simile a quella stanziata dalla Regione Lazio: 350mila euro. La maggior parte dei finaziamenti, stando al bilancio 2020, arrivano dal ministero della Cultura con contributi per 5,2 milioni (escludendo i finanziamenti per Maxxi l’Aquila). Segue Enel con 650mila euro. Un altro milione è frutto dei contributi di associazioni (circa 500mila euro) e dalle sponsorizzazioni (sempre circa 500mila euro). Dall’attività del museo - biglietti venduti, eventi, corsi di formazione - invece giungono poco più di 600mila euro.