pantone color of the year 2022

L'importanza di guardare il Very Peri senza pregiudizi

Fabiana Giacomotti

Il colore dell'anno è una scelta vivace, gioiosa e molto sofisticata. In Italia sconterà la sua vicinanza al tanto odiato viola. Converrebbe invece ricordare gli esempi dell'antica Roma e del Giappone, dove invece rappresentava un pigmento riservato alle classi patrizie

Very Peri. Un nome bellissimo, quello del Pantone color of the Year 2022. E che tinta magnifica, anche, a metà fra le sfumature più raffinate del rosso e del blu: carta da zucchero, ma anche pervinca nelle sue applicazioni più brillanti, per esempio a smalto. Ha il codice 17-3938, è stato selezionato dopo un’attenta valutazione dei suoi campi di possibile uso nella moda, nell’arredo, nel design, nei media social: una scelta che, dunque, valuta il gusto e le sensibilità di tutto il mondo che no, duole dirlo, ma non è italo-centrico, dove subito infatti si sono levati altissimi lai contro una tinta che, guarda guarda, potrebbe ricordare, molto da lontano eh ma anche un po’, l’odiatissimo viola.

 

Il colore della Quaresima, la tinta che – un tempo, ora davvero non più – era esecrata dagli artisti, per via della proibizione di tenere spettacoli e rappresentazioni nei quaranta giorni precedenti alla Pasqua. I problemi con questo punto di viola che in realtà è un blu pervinca li abbiamo solo noi italiani, e forse sarebbe il caso che ci facessimo sopra una riflessione, visto che per centinaia di anni, prima dell’avvento del Cristianesimo, tutte le sfumature fra il blu-rosso e il viola erano non solo ritenute appannaggio delle caste più elevate della Roma imperiale, in quanto ottenute a carissimo prezzo dallo schiacciamento di migliaia di piccole lumache di mare, ma anche il colore più sofisticato in assoluto. Nonostante trovasse il suo odore raccapricciante, qualcosa a metà fra i crostacei marci e l’aglio, Plinio il vecchio non aveva dubbi sull’autorevolezza che conferiva la concessione all’uso del color “porpora di Tiro”, qualcosa che nessuno di noi ha mai visto né ha mai potuto riprodurre con le tecniche di allora (e ringraziamo il Cielo di non essere nati fino a tutto il Medio Evo e in certi paesi anche oltre, quando certi colori erano appannaggio esclusivo di alcune caste). “Di porpora sono ornati i fasci e le scuri romane, e sempre questo dà maestà alla giovinezza. Distingue il senatore dal cavaliere, è utilizzato per placare gli dei, nei trionfi è mescolato all’oro”.

 

Nascere nella porpora significava appartenere a una famiglia nobile, a Roma come in Giappone, dove il murasaki, un punto di viola-blu, era considerato kin-jiki, cioè proibito alla gente comune. Ci sarebbero voluti altri milleottocento anni, e i laboratori chimici tedeschi, perché una tinta simile al porpora con cui ancora definiamo gli altissimi dignitari della Chiesa, una tinta più leggera, violacea, femminile, dal nome di mauve, irrompesse nei guardaroba femminili occidentali e conquistasse spazi rapinosi nella letteratura proustiana.

 

Dunque, viva il Very Peri, disponibile a tutti. Una scelta “vivace e gioiosa”, ha dichiarato la giuria di esperti che ha votato questo colore ovviamente chimico (non ricordo tinte simili nemmeno nel Pontormo, che pure sperimentava parecchio), indicando inoltre “che incoraggia la fantasia e la creatività”. Non potremmo che concordare: tendiamo a dimenticare gli effetti che i colori hanno su di noi, ma in linea generale diciamo che più ci si avvicina al viola, più si attivano i neurotrasmettitori che favoriscono la riflessione, il pensiero profondo su di sé, la chiarezza di pensiero. Non è un caso che il viola sia considerato il colore della filosofia, della spiritualità ragionata, dell’elevazione di sé; non è un caso che sia un colore amatissimo in India. Il Very Peri è un bel pervinca, che è quasi il colore della tanzanite, la pietra più cara del mondo dopo il diamante e quel certo tipo, rarissimo di rubino che va sotto il nome di sangue di piccione.

 

Ecco, anche questo Pantone 2022 ha un sottotono rosso importante, significativo, e che i suoi creatori definiscono “un incontro tra spazio fisico e digitale”. “Viviamo in tempi di trasformazione”, aggiunge Leatrice Eiseman, executive director di Pantone Color Institute. “Mentre emergiamo da un intenso periodo di isolamento, le nostre nozioni e i nostri standard stanno cambiando. Il curioso e intrigante Very Peri ci aiuta ad abbracciare questo alterato panorama di possibilità, aprendoci a una nuova visione mentre riscriviamo le nostre vite”. Guardatelo meglio, senza pregiudizi.

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