In Svizzera

Zemmour "persona non grata" a Ginevra, dove gli islamisti sono in cattedra

Giulio Meotti

Una settimana fa è stata lanciata una petizione contro il polemista francese noto per le critiche all'islam e il municipio ha rifiutato di concedere alcuni spazi, da destinare alla conferenza, “per motivi di sicurezza”. Intanto chi giustifica la lapidazione delle donne è invitato nelle scuole

La città di Ginevra ha preso posizione sull’arrivo in riva al lago il 24 novembre di Eric Zemmour, futuro candidato alle elezioni presidenziali francesi e polemista noto per la sua critica all’islam. “Eric Zemmour non è il benvenuto a Ginevra”. Una settimana fa è stata lanciata una petizione contro Zemmour e il municipio ha rifiutato di concedere la sala del ristorante del Parc des Eaux-Vives “per motivi di sicurezza”. Per il sindaco di Ginevra, Frédérique Perler, “autorizzare il signor Zemmour a tenere una conferenza in un’infrastruttura della città  dimostrerebbe che Ginevra sarebbe complice della propagazione dell’odio. Saremmo quindi in totale contraddizione”. Non è contraddittorio invece che il direttore del Centro islamico di Ginevra, Hani Ramadan, il fratello di Tariq e che ha giustificato la lapidazione delle “donne adultere” (“costituisce una punizione, ma anche una forma di purificazione”) sia oggi invitato parlare nelle scuole svizzere agli studenti dopo aver perso il posto per le sue tesi. Senza contare il fondatore e presidente del Consiglio centrale islamico svizzero a Ginevra, Nicolas Blancho, anche lui a favore della lapidazione delle donne. 

 

Hani Ramadan ha anche affermato che una donna “è come una perla in una conchiglia. Se viene mostrata alimenta la gelosia. Una donna senza velo è come una moneta da due euro. Visibile a tutti, passa di mano in mano…”. Un po’ contraddittoria in generale questa battaglia contro l’“incitamento all’odio”. L’account Twitter di Renaud Camus è stato appena cancellato. Lo scrittore francese, a cui si deve la controversa espressione di fama mondiale “Grande Sostituzione”, è stato privato di un pubblico di 55mila persone che lo seguivano sul social, lo zelante guardiano dell’ideologia progressista di cui è anche il catalizzatore, dopo aver scritto che “i bianchi si rifiutano di farsi tagliare la gola sul posto”. Mentre Twitter non ha adottato alcuna sanzione contro Nick Conrad, che in una canzone ha scritto: “Entrate negli asili nido e uccidete i bebè bianchi, acchiappateli e impiccate i loro genitori”. Je rentre dans des crèches, je tue des bébés blancs, Attrapez-les vite et pendez leurs parents. È uno dei versi delle sue “canzoni”, che in un coro dice: “Appendeteli tutti, appendete i bianchi. Nessuna pietà, muoiano tutti insieme, dai l’esempio, torturali in gruppo”. 

 

E così la commissione scolastica di Toronto, la più grande del Canada, non vuole che i suoi studenti leggano il libro di Nadia Murad, premio Nobel per la Pace e yazida sopravvissuta agli stupri dell’Isis. Sarebbe, si legge sul Toronto Sun, “islamofoba…”. Era già successo nel 1993 a Ginevra, dove Voltaire ha trascorso molti anni. Una messa in scena del suo “Maometto ossia il fanatismo” suscitò l’ira della comunità islamica  e le autorità intimorite ne  disposero la cancellazione. François Rochaix, direttore del teatro Carouge, ricevette una lettera da Hafid Ouardiri, leader mussulmano, in cui si richiedeva il rinvio sine die dell’opera. Le autorità ginevrine e il sindaco di Ferney decisero di ritirare le sovvenzioni concesse al teatro per l’anniversario di Voltaire. Il Ministro della cultura del cantone di Ginevra, Alain Vaissade, si pronunciò per l’autocensura. Ha ragione la Frankfurter Allgemeine Zeitung quando la scorsa settimana ha scritto che “la parola ‘tolleranza’, come ‘diversità’, è una vecchia gomma talmente masticata che non ha più sapore”.
 

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.