Editoriali

A lezione con le guardie del corpo

Redazione

In Inghilterra si usa violenza contro gli accademici che criticano il gender

"Ho smesso di partecipare alle conferenze di Filosofia perché non riesco a fare fronte all’ostracismo. Vado in giro all’Università del Sussex con un senso di paura. Sono rimasta scioccata quando il responsabile della sicurezza del campus mi ha messo uno spioncino nella porta. Quando, in una sessione di laurea, sono stata presa da parte dalla sicurezza e mi è stato detto il modo più rapido per scendere dal palco in caso di minacce, non ero più scioccata. Ormai avevo fatto esperienza. Quasi ogni settimana ricevo mail da accademici spaventati per ciò che sta accadendo, ma che non si sentono in grado di denunciare. Questa sorta di soppressione colpisce tutti, non solo coloro che lavorano nelle università. C’è un costo evidente che la democrazia deve pagare”. 

 

Gender, l'accademica inglese Stock costretta a fare lezioni con la guardia del corpo


Parlava così mesi fa Kathleen Stock, accademica inglese e femminista critica del gender. E ora, fra manifestanti che ne chiedono il licenziamento con  passamontagna e cartelli con la scritta “Stock out” e una raffica di abusi e minacce online, Stock confessa che deve chiedere una guardia del corpo per andare a lezione. La polizia ha detto che la professoressa dovrebbe rimanere fuori dal campus per ora e fare lezione online. Gli agenti sono diventati così preoccupati per la sua sicurezza che le è stata data una linea diretta da chiamare. “La polizia mi ha consigliato di installare telecamere sulla porta di casa. Mi hanno consigliato di trasferirmi”. E non è neanche la prima volta. Una professoressa di Oxford, Selina Todd, docente di Storia moderna al St Hilda’s College e, come Stock, critica del gender, è stata scortata alle lezioni dopo le minacce ricevute sui social. Gli stessi che aggrediscono queste accademiche si sono battuti per avere “spazi sicuri” nelle università. E’ finita che ad averne bisogno  sono le vittime di questo linciaggio benpensante.

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