Villa Feltrinelli, la residenza di Benito Mussolini sul lago di Garda (LaPresse) 

Nella zona grigia

Salò, l'Italia del 1944-45 e uno studioso crociano da Mussolini

Giuliano Ferrara

Il puntiglio documentario di Gianni Sofri per “l’anno mancante” di Arsenio Frugoni

Il pregiudizio dice che senza una storia da raccontare non c’è racconto né narratore. Chissà. Intanto Gianni Sofri, per amore, ha scritto un libro degno delle celebri atmosfere di Simenon, ma ci ha messo “l’accanimento erudito” insegnatogli da un suo maestro invece che l’estro narrativo e la trama. Ne sono nate, dopo vent’anni intermittenti di ricerche, 134 pagine che pubblica oggi il Mulino con il titolo L’anno mancante – Arsenio Frugoni nel 1944-45. L’anno che sfugge è un anno in cui le fonti si inaridiscono, le testimonianze sembrano mute, e il suo stesso protagonista si rifiuterà sempre di parlare, di sé e per sé, nonostante incomprensioni e dubbi e sospetti infamanti che a un certo punto lo sfiorano.

 

Di Frugoni, storico e medievista nato con lo scoppio della Grande guerra e morto in un incidente nel 1970, Sofri fu allievo ammirato, appassionato. Ne scrisse il ritratto per il Dizionario biografico degli italiani, una grande impresa dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana in cui Frugoni era stato coinvolto all’origine. Per l’anno 1944-45, quello mancante, se la cavò con cautela e riserbo, ma per la sua insoddisfazione (da qui due decenni di ricerche ulteriori, con l’aiuto di Chiara, la figlia storica dell’arte, e di molti testi più o meno reticenti, di nuovi documenti).

 

Quell’anno fu cruciale per il mondo e per l’Italia, che era divisa in due, almeno in due, per via della Repubblica di Mussolini sulle rive del lago di Garda. E fu un anno strano, inafferrabile, per una giovane autorità nel campo degli studi, appunto Frugoni, che un giorno montò in bicicletta, lasciò la casa di Solto Collina nel bergamasco e arrivò alla residenza di Gargnano dove viveva il Duce con la sua famiglia, accudito dal personale germanico che lo controllava e lo coadiuvava. Che ci faceva uno studioso crociano in casa di Mussolini nei mesi della incipiente e poi dispiegata disfatta del fascismo e del nazismo, a stretto contatto con lo staff della Wehrmacht, nella funzione di interprete-traduttore?

 

Frugoni non era un antifascista militante, in apparenza, ma aveva tutta l’aria anche disinvolta di un afascista, tanto che era l’unico a non salutare con il braccio disteso il passaggio dell’auto del dittatore tra Gargnano e Salò, limitandosi a un inchino di cortesia. E come mai dovette filarsela, e ci riuscì, poco prima di essere incastrato e sorpreso in un ruolo nemico, con le conseguenze immaginabili? “A Salò – è l’incipit d’atmosfera delle conclusioni del libro di Gianni Sofri – e nelle molte altre località sulla costiera del Garda, non si arrivava certo da turisti, soprattutto se non si avevano le carte in regola, dal punto di vista delle idee e dei comportamenti, agli occhi di chi, stando a Salò e dintorni, vi vedeva arrivare. Non c’era, insomma, molto da scherzare”.

 

Con la tecnica del differimento letterario, sposata con uno straordinario puntiglio documentario, il libro su Frugoni, il suo nuovo ritratto nell’anno che non c’era, è tutto una preparazione sottile all’esito, conquistato infine con la più pensierosa e ambigua suspense. Esito che è questo. Non era un repubblichino. Non andò a guadagnarsi la pagnotta come Dolmetscher. Non diede forma a un piano chiaramente disegnato. Non era in missione solitaria e personale. Non era precisamente una spia o un personaggio di Graham Greene (The Quiet American), e nemmeno un diplomatico obliquamente accreditato, sebbene si muovesse con agio relativo in una terra che non era per turisti venuti dal nulla e avesse un rapporto di stima protettiva con il più alto in grado fra gli ufficiali nazisti alle costole del Duce. Era l’uomo giusto, per status e per qualità, in un intricato e necessario dialogo tra nemici mortali che le circostanze inducevano e mascheravano acrobaticamente nella famosa zona grigia della guerra civile italiana. Per questo di quel mestiere inafferrabile tanti, e lui stesso, hanno sempre preferito tacere.

 

Sofri racconta l’epopea del bresciano occupato dai nazisti, della vita nel cuore della Rsi, del peso e dell’influenza degli apparati del cattolicesimo bresciano, una potenza da Montini ai padri filippini dell’Oratorio della Pace, e indaga sulla relazione speciale tra Frugoni e l’alto ufficiale Hans Jandl, che lo custodiva, e in quel barcamenarsi tragico scruta l’impossibile e il probabile, le tregue armate e i rovesciamenti di fronte tra organizzazioni della Resistenza, gli scontri sanguinosi e fraterni, le informazioni date e raccolte. Frugoni era un uomo serio e coraggioso, svolse per un anno un mestiere di mediazione e contatto che non dirà mai il suo nome.

 

Fu denunciato da “un giovane normalista con i capelli rossi”, dice infine una testimonianza, e fuggì in tempo. Su questo una appendice di clamorosa efficacia dà conto del ruolo possibile di Silvio Furlani, un fascista pisano amico dei nazisti anche lui riassorbito nella zona grigia, reinserito nell’Italia del Dopoguerra e destinato a diventare un esperto di leggi elettorali e un grande intellettuale e operatore culturale della Prima Repubblica, per oltre un decennio a capo della Biblioteca della Camera dei deputati. Una storia anche quella di allucinazione del colore grigio, con il dettaglio cronologico da giallo Mondadori: le date dicono che poteva essere stato a un certo punto a Gargnano, e il giovane non era normalista, veniva dal Collegio Mussolini, ma “aveva i capelli rossi”.

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.