Guida letteraria ai luoghi nascosti d'Italia

Giulia Ciarapica

Castelli, eremi, paesaggi mozzafiato con nomi inquietanti, cripte segrete. Accompagnati da una buona lettura, perché non c’è estate senza la consueta lista di consigli

Ogni anno, esattamente come per i tormentoni estivi, c’è una località che fa più tendenza delle altre, uno di quei posti che aprendo Instagram trovi praticamente immortalato su qualsiasi profilo. Ibiza, Formentera, Parigi, e quest’estate tocca alla splendida Capri. Già, perché questo è l’anno in cui gli italiani (ri)scoprono di abitare in un paese meraviglioso e iniziano a scorrazzare in giro per l’Italia dimenticandosi per un momento della legge secondo cui “esotico è più bello”. Menomale.

 

Noi, però, abbiamo alzato l’asticella e non ci siamo accontentati di fare i turisti in Italia, ma abbiamo voluto proprio scovare quei luoghi misteriosi, e forse sconosciuti al grande pubblico, che raccontano non solo la nostra storia ma anche la nostra cultura a tutto tondo. Insomma, abbiamo voluto valicare quelli che Federico Pace, nel suo libro di recente uscita per Laterza, ha chiamato “Passaggi segreti”: “in questi giorni, in cui cominciamo a vivere quasi affamati di una più risonante e luminosa normalità”, scrive Pace, “raggiungere e attraversare questi passaggi segreti diviene un modo, vitale e inebriante, per avvicinarsi di nuovo al territorio che ci appartiene”. Ripartire da qui, dunque, dalla nostra terra, provando a vivere “istanti vertiginosi”: come? Semplicemente spingendosi un po’ più in là del perimetro di casa, esattamente come ha fatto Pace nel suo prezioso volumetto e come tenteremo di fare anche noi.

   

Castelli, eremi, paesaggi mozzafiato con nomi inquietanti, cripte segrete e tanto altro in questa guida ai luoghi nascosti d’Italia, ovviamente accompagnati da una buona lettura, perché non c’è estate senza la consueta lista di consigli letterari.

Marche, Genga, Tempio di Valadier

Il bambino è il maestro” di Cristina De Stefano (Rizzoli)

 

Tra le destinazioni più suggestive delle Marche c’è sicuramente il Tempio di Valadier a Genga, un santuario ottagonale in stile neoclassico fatto costruire da Papa Leone XII su disegno dell’architetto Valadier e incastonato tra le rocce della Gola della Rossa e di Frasassi.

   

Una volta arrivati in cima a questo luogo di culto chiamato Infrasaxa, sedetevi e aprite “Il bambino è il maestro” di Cristina De Stefano, la biografia di Maria Montessori (illustre marchigiana di Chiaravalle, per l’appunto) che arriva proprio nel centocinquantesimo anniversario della nascita. Alla domanda “chi era davvero la Montessori?” Cristina De Stefano risponde con la consueta schiettezza, offrendoci l’eccellente ritratto di una donna rivoluzionaria, testarda, indipendente e soprattutto libera. La fortissima personalità di questa marchigiana che ha dedicato l’intera vita alla missione di cambiare il mondo partendo proprio dal principio – i bambini –, spicca, dominando la pagina, all’intero di questa biografia dettagliata e veritiera, che si propone l’obiettivo di immortalare la donna Maria ancor prima della “pedagogista” Montessori: despota, opportunista in politica, profetessa di una nuova idea di umanità, emancipata e geniale.

Abruzzo, Calascio, Rocca Calascio

Dalla parte di John Fante. Scritti e testimonianze” a cura di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi (Carocci Editore)

  

National Geographic ha inserito il castello di Rocca Calascio – sito all’interno dei confini del Parco nazionale del Gran Sasso – tra i quindici castelli più belli del mondo, e forse non tutti sanno che nel 1985 fu girato proprio qui il film su Ladyhawke. Ma quale potrebbe essere il libro adatto da leggere a Calascio, località in provincia de L’Aquila? Forse una raccolta di scritti e testimonianze su un grande scrittore di origini abruzzesi come John Fante? E allora eccovi servito “Dalla parte di John Fante”, un prezioso volumetto edito da Carocci a cura di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi, con diciotto contributi di autori che hanno partecipato al John Fante Festival “Il dio di mio padre”. Dallo sguardo appassionato dei figli Victoria, Jim e Dan, passando per i ricordi di chi ha conosciuto la sua famiglia, come la direttrice del festival Giovanna Di Lello, fino ad arrivare agli omaggi di scrittori del calibro di Sandro Veronesi, Simona Baldelli, Francesco Durante (uno dei massimi esperti di John Fante in Italia, scomparso il 3 agosto di un anno fa) e Alessio Romano – solo per citarne alcuni – ecco che la raccolta si arricchisce di contributi originali, energici e calorosi. «Come capita solo ai grandi classici l’opera di John Fante è come un fiume che ogni tanto va in secca per poi tornare più impetuoso che mai, rompendo nuovi argini con inattesa vitalità» scrive Alessio Romano, e forse proprio per questo è arrivata l’ora d’immergersi nuovamente nel suo magico mondo tra le mura di Rocca Calascio.

 

Umbria, Ferentillo, cripta della Chiesa di Santo Stefano

Il demone dai capelli bianchi” di Edogawa Ranpo (Elliot)

 

Se decidete di spostarvi in Umbria, sappiate che l’atmosfera potrebbe farsi decisamente più funesta, sia per la scelta del luogo da visitare che per quella delle letture. A Ferentillo, in provincia di Terni, esiste una cripta – sita nella Chiesa di Santo Stefano (XV secolo) – dove sono stati ritrovati i corpi mummificati di diversi abitanti del borgo e anche di alcuni stranieri. Dunque, quale miglior posto per intraprendere un viaggio nel viaggio, ossia all’interno di uno dei romanzi più spaventosi della letteratura giapponese, “Il demone dai capelli bianchi” di Edogawa Ranpo – autore di culto anche in Occidente, nato nel 1894 a Hirai Tarō e discendente di una famiglia di samurai. Attraverso la storia del giovane Ōmuta Toshikiyo che, sposato con una donna bellissima, cadendo un giorno da una rupe muore per poi risvegliarsi nella bara trasformato in un demone di ritorno dall’Inferno, Edogawa Ranpo dà vita ad un’opera così spietata da offrire un contributo fondamentale alla storia della letteratura gotica. La vendetta di Toshikiyo, che dopo essere evaso dalla tomba di famiglia scoprirà che la sua vita di prima era tutt’altro che idilliaca, può rientrare con gloria nel novero delle migliori revenge stories del cinema e della letteratura di tutti i tempi.

Emilia Romagna, Cesena, Rocca Malatestiana

L’estate che sciolse ogni cosa” di Tiffany McDaniel (Atlantide)

 

Che fate? Un salto in Emilia Romagna non l’avete previsto? Ve ne potreste seriamente pentire, perché la località che vi segnaliamo è molto particolare. A Cesena potete trovare la Rocca Malatestiana, un maestoso complesso ultimato nel 1477 con spalti panoramici e caminetti interni alle mura particolarmente suggestivi, che contempla anche il cosiddetto “Corridoio dei fantasmi”, un camminamento anch’esso interno divenuto famoso nel tempo per le apparizioni di fantasmi e spettri di vario genere. Vero o no, la località merita in ogni caso, e perché non portare con voi un libro altrettanto meritevole di attenzione come “L’estate che sciolse ogni cosa”, il romanzo d’esordio di Tiffany McDaniel che è diventato ben presto il libro rivelazione americano degli ultimi anni. Estate 1984, Ohio: ci troviamo in compagnia di Fielding Bliss, il giovane che, immerso nel caldo torrido di Breathed, vedrà la sua vita sconvolta per sempre. Già, perché deciderà di approdare nella ridente cittadina rispondendo all’invito pubblicato sul giornale locale da Autopsy Bliss, padre di Fielding. Un romanzo che, senza esitazione alcuna, potremmo definire degno dell’eredità di Shirley Jackson.

Lazio, Arsoli, Castello Massimo

Le cinque donne. La storia vera delle vittime di Jack Lo Sqaurtatore” di Hallie Rubenhold (Neri Pozza)

  

In termini di suggestività per paesaggi naturali e strutture d’epoca, la Valle dell’Aniene, ad Arsoli (provincia di Roma), non ha rivali. Qui troverete il Castello Massimo, un monumentale edificio con un magnifico giardino pensile dalle origini antichissime, prima appartenuto agli Equi poi ai monaci Benedettini e infine ai Massimo, che lo acquistarono nel 1574. Per il castello, collocato nella parte alta del borgo di Arsoli, furono fondamentali le influenze dello stile neogotico tedesco dell’Ottocento. A tal proposito, una lettura perfetta per questa atmosfera un po’ nebulosa e di sicuro molto affascinante, è di sicuro “Le cinque donne” di Hallie Rubenhold, in cui si narra la vera storia delle vittime di Jack Lo Squartatore: Polly, Annie Chapman, Elizabeht Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly. Immersi nella Londra di fine Ottocento, possiamo ricostruire finalmente la verità sulla vita di queste donne, che per centotrenta anni sono rimaste invischiate in una rete fittissima di fake news, pettegolezzi e supposizioni prive di fondamento. Un libro che getta luce ricostruendo dettagliatamente il profilo storico e sociale della Londra vittoriana.

Campania, Isola di Capri, Eremo di Cetrella

Fotogrammi di un film horror perduto” di Helen McClory (Il Saggiatore)

  

“S’inginocchiava sul suo scheletro e si staccava la schiena, scrollandosi di dosso la carne dalle braccia. E poi quel che rimaneva delle ossa si polverizzava, crollando a terra”, scrive Helen McClory in uno dei formidabili racconti contenuti in “Fotogrammi di un film horror perduto”, edito in Italia da Il Saggiatore. E come non pensare ad una destinazione degna di sì profonda suggestione per la lettura di una silloge tanto entusiasmante quanto sconvolgente? Vi consigliamo di visitare l’Eremo di Santa Maria a Cetrella, Anacapri: trattasi di una chiesa situata sul monte Solaro, ad un’altezza di circa cinquecento metri e che si affaccia a strapiombo su Marina Piccola. Qui potrete sedervi, gambe penzoloni (occhio a non cadere), per gustarvi la lettura di queste brevi ma fulminanti storie magistralmente orchestrate dalla McClory. Un mix perfetto di ambiguità, inquietudine, significati allegorici e qualche scena più tipicamente pulp: è così l’autrice dà lustro ad una raccolta che, tra gli altri, vede protagonisti una ragazza morta materializzata in casa di sconosciuti, un vampiro che sviene alla vista del sangue, e una madre che prepara una torta con i resti di sacrifici umani.

Sicilia, Bronte, Castello di Maniace

Il mago” di William Somerset Maugham (Adelphi)

  

Il nostro ultimo consiglio di lettura è in realtà la riedizione di un’opera che non può mancare nella vostra libreria, perché appartiene ad un genio della letteratura britannica (e non solo) che decide di ispirarsi alla figura di un altro genio, molto più subdolo e “pericoloso”. Stiamo parlando de “Il mago” di William Somerset Maugham (nella nuova affascinante edizione Adelphi), che attraverso la storia del “sensuale, malvagio” prete Oliver Haddo – conoscitore profondo della letteratura alchemica e della magia nera – e di Arthur Burdon, il brillante chirurgo che lo incontra a Parigi, Maugham sembra in realtà raccontare il suo fatale incontro con il celebre occultista Aleister Crowley, che conobbe proprio a Parigi agli inizi del Novecento. La letteratura si apre così a nuovi scenari, grazie alla narrazione di una vicenda tenebrosa e aspra, in cui forze oscure ed immani irromperanno nella vite dei protagonisti senza ritegno.

  

Per questa lettura così emotivamente trascinante non possiamo non consigliarvi di scendere in Sicilia, precisamente nell’aperta campagna tra Bronte e il paesino di Maniace, dove troverete il sontuoso Castello di Maniace, che sembrerebbe ospitare ormai da anni un fantasma non ben identificato. Di sicuro, la storia dell’ammiraglio Horatio Nelson che durante una festa da ballo a Palermo ricevette dal fantasma della regina Elisabetta un cofanetto contenente una pantofola (probabilmente la stessa che cadde alla regina mentre il suo corpo veniva trascinato dai diavoli su per l’Etna, per essere poi gettato nel cratere) qualche suggestione in più potrebbe averla creata.

Di più su questi argomenti: