Kelly Russell

Le Illuminate - Miniserie / 5

Alberi come letture del mondo e altre pratiche energetiche di Kelly Russell

Gianluigi Ricuperati

La sfida climatica con educazione, mission di Fondazione Catella

Secondo Alexander Dorner, il grande e sottovalutato padre di tutti i curatori e critici d’arte contemporanei, autore dello splendido “Il superamento dell’arte” (1958), ‘’per capire pienamente la nostra eredità occidentale dobbiamo considerare il mondo come qualcosa di fondamentalmente energetico. Tutte le idee eterne, i tipi, le forme, non sono altro che elementi transitori di una concezione tridimensionale del mondo, altrettanto transitoria e ancora troppo superficiale. Essi non sono altro che bollicine prodotte dalle immense energie in via di trasformazione nelle profondità della vita”.

 

Così, nella profondità della vita – sociale, culturale, urbana, vegetale – alberga il peculiare attivismo filantropico di Kelly Russell Catella, splendida americana ormai da vent’anni residente nel nostro paese, direttore della Fondazione Riccardo Catella, molto presente sul territorio milanese con diverse azioni legate alla sostenibilità, all’educazione, all’inclusione sociale: “Rispetto, innovazione e sostenibilità. Vogliamo contribuire a diffondere il più possibile questi valori all’interno della cittadinanza”, secondo le sue stesse parole. Il successo italiano più visibile e visionario di Kelly Russell, originaria del sud degli Stati Uniti, è la cosiddetta Biblioteca degli Alberi, o Bam, un parco culturale aperto a tutta la cittadinanza e nato dalla collaborazione tra il Comune e la fondazione – nell’ambito della complessa opera di riedificazione e ridisegno di una parte di Milano che va nota come l’area attorno a piazza Gae Aulenti – nel quale si svolgeranno concerti, percorsi di inclusione, lezioni sulla vita vegetale e sulle prospettive possibili per provare a salvare almeno un pezzo del nostro modo di vivere da questa età di terremoti continui – anche il nuovo coronavirus “italiano” non sembra un’epidemia classica quanto piuttosto un’eruzione, improvvisa nell’arrivo e persistente negli effetti paurosi e continui, come una pioggia di lapilli informativi.

 

Per Kelly la questione di reagire all’emergenza climatica è un fatto politico e personale, forse uno dei pochi ganci di futuro in cui le previsioni del Sessantotto si siano rivelate autentiche, perché in effetti ognuno di noi può incidere a livello familiare e individuale. Certo, gli interessi della Russell non si esauriscono con la Biblioteca degli Alberi, ma s’intrecciano con l’attività di sviluppo urbanistico ed edilizio di Coima, la società animata da suo marito Manfredi Catella, uno dei protagonisti della rinascita di Milano, con tutti gli aspetti positivi e negativi che il “costruire” implica in termini di “fare sociale”.

 

Il “fare sociale” di Milano, intessuto di occasioni educative, oblative, collaborative, collettive, si presenta appunto come ‘qualcosa di fondamentalmente energetico’, come diceva Dorner. Penso che in un’epoca di necessari cambi di paradigmi concettuali e comportamentali, mi piace pensare di immaginare una figura come Kelly Russell, con il suo impegno che mette la comunità urbana in costellazione con la comunità familiare – quando l’ho incontrata era con la sua bimba di pochi mesi, l’ultima di una bella nidiata – come riferimento possibile di una trasformazione energetica di viventi dalle buone intenzioni su un pianeta rovinato dalla nostre cattive abitudini.

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