Buon compleanno Topolino, Superman e Tex

Stefano Priarone

Anniversari importanti (rispettivamente novanta, ottanta e settant’anni) nel 2018 per tre icone dei comics

Nel 2018 avremo uno splendido novantenne, un ottantenne d’acciaio e un invincibile settantenne. Il 18 ottobre, il 10 giugno e il 30 settembre, spegneranno le candeline rispettivamente Topolino, Superman e Tex Willer, tre dei personaggi più famosi nella storia del fumetto. Per la verità, Mickey Mouse non nasce nei fumetti, ma al cinema. “Steamboat Willie” è il titolo del cortometraggio animato in cui appare per la prima volta, proiettato il 18 novembre 1928 al Colony Theatre di New York. Quel topo in pantaloncini rossi colpisce l’immaginario degli spettatori e negli anni Trenta diventa popolarissimo rendendo celebre anche il suo creatore Walt Disney (che aveva ideato il personaggio con la collaborazione di Ub Iwerks) e l’azienda da lui fondata, destinata a diventare una major cinematografica.

       

    

Solo nel gennaio 1930 sui quotidiani americani inizia ad apparire la striscia a fumetti con lui protagonista, dal 5 maggio disegnata e co-ideata da un giovane cartoonist, Floyd Gottfredson. Animatore mancato, Gottfredson si occupa di Topolino per 45 anni, fino al 1975. È grazie a lui, che rende vivi personaggi nati sullo schermo come la fidanzata Minni, l’inseparabile amico Pippo (non semplicemente sciocco, piuttosto dotato di una sua logica bizzarra) e il nemico di sempre Gambadilegno, se è nata una grande tradizione del fumetto disneyano, adesso portata avanti soprattutto in Italia, visto che Walt Disney era interessato solo all’animazione. Le lunghe splendide storie di Gottfredson mostrano un Mickey avventuroso, detective, spericolato, sempre positivo e ottimista, il simbolo stesso dell’America del New Deal che cercava di uscire dalla Grande Depressione.

    
Passano dieci anni e un’altra icona americana debutta su un nuovo medium. Superman fa il suo esordio nel numero uno di “Action Comics” del giugno 1938, uno di quei comic book che iniziavano a diffondersi fra i ragazzi, dopo che per decenni i comics in America erano stati solo ospitati nelle pagine dei quotidiani. I suoi creatori, lo scrittore Jerry Siegel e il disegnatore Joe Shuster, sono ebrei e Superman, l’alieno Kal-El di Krypton che cresce sulla terra e diventa più americano degli americani, è sia una metafora di quello che all’epoca voleva essere il melting pot statunitense sia un nuovo golem, l’essere di argilla che aiutava gli ebrei a sfuggire ai pogrom: nasce proprio quando la persecuzione antisemita è fortissima, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Il cosiddetto “Uomo d’acciaio” è il primo supereroe e trasforma la cultura pop.

     
Avanti veloce di dieci anni: nelle edicole italiane arriva, in un albetto formato “striscia”, Tex Willer, creato dallo sceneggiatore Giovanni Luigi Bonelli e dal disegnatore Aurelio Galeppini detto Galep. Nei primi numeri è un fuorilegge, seppure con un suo senso della giustizia, nel corso degli anni diventerà ranger del Texas nonché capo dei navajo e agente indiano e combatterà criminali con l’amico e collega ranger Kit Carson, il figlio Kit, avuto dall’indiana Lilith, e il navajo Tiger Jack, i cosiddetti “pards”. Ancora adesso Tex è la serie a fumetti italiana più venduta, grazie a tanti lettori fedeli e anche a un ottimo staff che la cura, a partire dall’editor Mauro Boselli.

     
Mickey Mouse, Superman e Tex sono personaggi-icone: tutti li conoscono, anche chi non segue i fumetti. E sono splendidamente inattuali: sono vincenti, positivi, lontani dai tormentati eroi moderni. Eppure sono ancora vivi nella loro inattualità: Topolino è l’incarnazione dello spirito americano, dello stesso “sogno americano”, Superman è potentissimo e al tempo stesso gentile, come vorrebbe essere la superpotenza Usa. E Tex riflette le aspirazioni più profonde di molti italiani: è invincibile, insofferente a ogni autorità, rispettoso soltanto delle leggi che lui stesso si è dato, nemico di tutti i potenti, essenzialmente anarcoide.

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