Arisa troppo buona, Agnelli di nuovo cattivo, Alvaro quasi promosso. Le pagelle alla terza puntata di X-Factor

Simona Voglino Levy
Il penultimo appuntamento dei casting. Rap, puttanate sparse, lacrimucce retoriche e qualche bella scoperta. Ecco le nostre pagelle.

Arisa ha narcotizzato gli ormoni. O, almeno così pare. Competente e genuina, as usual. A tratti troppo buona. Quel che ci si aspetta. Promossa, ma può fare di più.

 

Fedez regala. E’ bravo. E bello. Ci spiace per quelli a cui spiace: promosso.

 

Alvaro resta insipido, come le sue magliette. Ma è deciso. E non si lascia influenzare. Promosso.

 

Manuel Agnelli è più cattivo di quel che basta. Questa volta punge e affonda. Per noi è promosso.

 



 

Si parte con il rap. Al femminile. Eva è siciliana: “Se battete le mani sul ritornello io sono felice”, esorta. Ci prepariamo al peggio. “Non so se sono adatta al talent show”, rappa velocissima. Bravissima. “È sopra il bit che mi faccio i veri trip”. E pure noi. Sul tuo. Persino Fedez è soddisfatto: “È la prima volta che la gente fa una standing ovation per una cazzo di esibizione rap”. Promossa a pieni voti.  

 


 


 

Simone Carlone si butta sui Kiss. E quando diciamo si butta, vogliamo dire: “si butta”. A peso morto. “Studio canto da 4 anni”, dichiara. Ci prepariamo al meglio. Accade il peggio.  E alla fine della performance, puntualizza: “studio voice craft, una tecnica degli anni 70 basata sulla scienza”. Un esempio? “Per portare in alto la voce spingo in avanti la cricoide”. Ecco, mentre lui spinge, noi lo bocciamo.

 

Alessandra Fortes Silva ha 29 anni, fa la grafica e trascina un po’ di Brasile sul proscenio. Canta la nostalgia della moglie di un detenuto. Voce incantevole. Promossa.

 



 

Intanto, fra gli aspiranti, c’è chi arriva da Biella con la bici e chi sorseggia sambuca prima di salire sul palco. Benissimo.

 

E poi c’è Silvia Trebbi che ha 18 anni, il caschetto blu e un costume da sirena nella borsa. “Sono una cosplayer”, una che si veste alle fiere del fumetto, ha spiegato. Attacca con una tiritera da karaoke giapponese. O da nail spa cinese. “Sono veramente sconcertato”, commenta caustico Agnelli. E pure noi. Bocciata.

 

Diego Micheli sembra un folletto. Ha i capelli viola e, anche lui, improvvisa un brano in koreano: parla di una torta gelato. La mangiano cinque ragazzine, il dolce cola dalla bocca, il gusto è indefinito. L’allusione no.

 



 

Poi parte con “Hai delle isole negli occhi” di Tiziano Ferro. Il personaggio è troppo gaio. La standing ovation ingiustificata. 4 sì, ma a noi non convince. Bocciato.

 

Federico Baroni di Rimini suona tutti i weekend in via del Corso. E porta un inedito scritto per la mamma che si arrabbiava “perché andavo in via del Corso”. Alla fine ringrazia. Tutte le mamme. Boh. Tre sì. L’unico diniego è quello di Fedez. E noi lo appoggiamo: bocciato.

 

Entrano Rebecca, Elettra e Salomè: Le Coraline. Sono tre sorelle (e sono le nipotine della scomparsa Emanuela Orlandi). Incantano con una cover dei Korn. Agnelli si lascia andare: “Stavo aspettando un gruppo così e finalmente siete arrivate, cazzo”. Promosse.

 



 

Lorenzo Lumia legge i contatori del gas. “Non trovo il giusto titolo alla mia natura”, rappa. Probabilmente soffre. E nonostante i calzini bianchi, noi crediamo alle sue rime. Promosso.

 

Agnelli è vorace. “Voglio qualcuno da tartassare”, bisbiglia ad Arisa. “Vai in palestra”, gli suggerisce lei. “Non basta”, le ribatte. “Allora, vai a scopare”. Applausi.

 

E’ la volta de I Neim. La band pop rock fa una cover dei Beatles riarrangiata in stile Muse. Noi non l’abbiamo apprezzata. E nemmeno capìta. Bocciati.

 

Arriva Mr. Facciolla. Che non è un epiteto. Porta perizomi con stampata la faccia di Facciolla, per i giudici. E’ tutto vero. Intona un suo inedito: “Innamorato di una escort”. “Più che escort, direi che il pezzo è un’allegra puttanata”, suggerisce Fedez. E infatti: bocciato.

 

Poi ci sono le sorelle Cristiana e Rossana Discolo. La prima è brava ma non bravissima (bocciata). Mentre Rossella, che pure sbaglia e s’inceppa e recupera, lei sì, ci conquista. Promossa.

 

Arrivano le Fillettes, che in francese vuol dire ragazzine. Anche se loro sono più in zona Tena lady. La bionda canta, la mora balla. Cioè: si muove. Siamo al grottesco nel senso stretto del tragicomico. 4 sì, a presa per il derrière. Troppo. Non classificate.

 

Caterina porta il dramma dell’anoressia sul palco, senza vergogna. “La musica è stata la mia medicina”, confessa. E’ minuta e potente e ha un pezzo di cielo triste negli occhi. È brava. Promossa.

 



 

E poi c’è Mariam. Figlia di musulmani praticanti per i quali “il canto non è benvisto”. Porta Alicia Keys. La potenza della sua voce fa tutto il resto. Promossa con lacrimuccia vittima di retorica.

 

Niccolò Francisci arriva da Roma e cerca di portare le persone nel suo mondo dove “gli alberi sono tutti blu, e anche la sua lingua e i suoi piedi e la sua voce è blu”. Pure. “Ho paura che non siano le lenti a  contatto, ma quello che ho mangiato”, canticchia. Anche noi abbiamo lo stesso timore. Ca va sans dire: Bocciato.

 

Infine, Sarah. E’ miope. E strana. Ha i capelli rosa. E canta come una dea. Il suo è un esperimento di lirica punk. Davvero ben riuscito. Promossa.

 

La lunga sfilata di umanità, finisce qui. Se volete, restiamo sintonizzati e attenti e continuiamo a commentare giovedì prossimo, ultimo appuntamento dei casting.

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