(foto LaPresse)

L'Aie è pronta ad abbandonare Torino e trasferire a Milano il Salone del libro

Redazione
Il presidente Motta: "Iniziamo un percorso nuovo". Da maggio 2017 il via al nuovo progetto. L'associazione e Fiera Milano daranno il via a una nuova società per organizzare il nuovo evento.

Dopo una riunione di due ore e mezza del Consiglio generale dell’Aie (Associazione editori italiani), il presidente Federico Motta ha annunciato la decisione dell’Associazione di creare una joint venture con Fiera Milano per l'organizzazione di una nuova manifestazione. A tal proposito verrà creata una nuova società che avrà lo scopo di sviluppare attività di promozione del libro e del settore editoriale a livello nazionale, anche organizzando eventi fieristici in tutta Italia.

 

La decisione dell'associazione è un primo passo d'addio al Salone di Torino. Durante la riunione i consiglieri del Consiglio regionale hanno infatti deciso di intraprendere una strada nuova dal prossimo maggio scegliendo con 17 voti a favore, 7 contrari e 8 astenuti di spostare l'evento principale dell'editoria italiana alla Fiera di Rho piuttosto che continuare con il tradizionale evento al Lingotto.

 

"È stata una scelta mossa dalla validità del progetto — ha detto il presidente dell'Aie —, i costi sono importanti ma non è stato deciso su quella base", aggiungendo che "l’amministrazione e la fondazione di Torino decida di fare quello che vuole. Noi iniziamo un percorso nuovo". A proposito dei rapporti con Torino, l’Associazione italiana editori si dichiara aperta a una nuova collaborazione. L’auspicio, ha detto Federico Motta, è di "poter continuare con le istituzioni piemontesi e la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, che gestisce il Salone del Libro, per una collaborazione tesa all’individuazione e alla realizzazione di eventi per lo sviluppo della lettura".

 

La nuova società che da maggio 2017 organizzerà il nuovo Salone sarà composta al 51 per cento da Fiera Milano e al 49 per cento da Aie.

 

Secondo Antonio Calabrò, vicepresidente Assolombarda, “Milano, metropoli europea dell’innovazione e della creatività, ha tutte le caratteristiche per essere centro di promozione e diffusione di attività legate alla lettura e al libro", in quanto “ha dimostrato, nel tempo, di sapere costruire virtuose sinergie tra istituzioni pubbliche e attori privati, nei settori delle imprese culturali, della formazione e della promozione di saperi umanistici e scientifici”. Il progetto di Milano però non sarà “in campanilistica opposizione con Torino e il suo Salone del libro'”, ma servirà a  “rilanciare le attività editoriali, la cultura, il piacere del testo, la diffusione del libro”.