Attentato oggi a Kabul, in Afghanistan (LaPresse)

Chiamare le cose con il loro nome. Note sull'abuso del termine "kamikaze"

Giulia Pompili
Non si conosce il motivo linguistico per cui a un certo punto, in America, c'è chi ha iniziato a definire kamikaze chiunque volesse sacrificarsi per portare terrore anche in tempo di pace (e del resto uno degli errori di traduzione più grossolani della storia contribuì al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki).
Di più su questi argomenti:
  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.