Enrico Gasbarra e la sua travagliatissima candidatura a Eur Spa

Gianluca De Rosa

All’assemblea dei soci, Virginia Raggi ha disertato la riunione mandando al suo posto un delegato con l’incarico di chiedere una nomina alternativa e, in assenza di questa, di votare contro quella di Gasbarra

E' saltata all’ultimo (ma lui vorrebbe ritentare) la nomina di Enrico Gasbarra alla guida di Eur spa, la società che gestisce e tutela immobili e spazi urbani del quartiere razionalista della Capitale. Anche il Foglio aveva dato ormai per fatta la nomina e lo stesso Gasbarra non aveva smentito le indiscrezioni che lo volevano alla guida della società fino al pomeriggio. All’assemblea dei soci, convocata alle 12.40 nella sede di via Ciro il Grande, però, si è capito subito che le cose non sarebbero state semplici. Virginia Raggi ha disertato la riunione mandando al suo posto un delegato con l’incarico di chiedere una nomina alternativa e, in assenza di questa, di votare contro quella di Gasbarra. Insostenibile per il M5s avallare la scelta di chi, dalle fila del centrosinistra, è stato presidente del consiglio comunale di Roma, vicesindaco, presidente della provincia, deputato e parlamentare europeo. E così l’assemblea si è chiusa con l’approvazione del bilancio 2019 con un utile di quasi 3 milioni di euro e le dimissioni dell’attuale amministratore delegato Enrico Pazzali (passato alla presidenza della fiera di Milano) senza la nomina di un suo sostituto che a questo punto avverrà nella prossima riunione del 20 luglio.

   

Nei giorni scorsi sembrava che Virginia Raggi avesse ceduto alla moral suasion del Pd su Gasbarra, convinta soprattutto dagli importanti sponsor del politico dem: il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L’uomo a capo delle finanze statali e l’avversario politico di sempre, con cui però nelle ultime settimane, in vista delle elezioni del 2021, si sta cercando in tutti modi di sanare le fratture. Quasi alle 16, consapevole dello stallo, Gasbarra ha parlato con l’Ansa rinunciando di fatto alla nomina: “Leggo da tempo ormai il mio nome abbinato ad Eur Spa e in particolare al ruolo di amministratore delegato. In questo momento sono impegnato in altri progetti”.

  

In realtà il voto del Campidoglio non sarebbe stato determinante per la nomina. Eur spa, infatti, è posseduta per il 90 per cento del Mef e solo per il restante 10 da Roma Capitale.

  

Ma il Pd voleva ugualmente convincere palazzo Senatorio a fare una scelta comune, per schivare gli attacchi incrociati di M5s e centrodestra (da dove, a prescindere, sarebbero arrivate le critiche). Il Campidoglio, però, ha capito che non sarebbe bastato il suo voto favorevole a silenziare la base grillina lacerata dallo scontro interno a un anno dalle elezioni. Pochi giorni fa una consigliera regionale di peso, Valentina Corrado, aveva usato parole dure nei confronti dell’ex vicepresidente della Provincia. A pesare non è solo il profilo politico di Gasbarra, ma anche gli incarichi che già svolge: consulente nel gabinetto di Gualtieri con un’indennità di 75mila euro e presidente dell’Ipab Ipsa, l’istituto della Regione Lazio che si occupa di fornire servizi socio-sanitari ai minori e agli anziani in condizioni di emarginazione e di disagio psico-fisico e sociale.

Di più su questi argomenti: