La nave MS Konigsdam alla Fincantieri di Porto Marghera. Foto LaPresse

Una risposta a Sofri (e a Report) sulle competenze di Fincantieri

Antonio Autorino*

La replica al servizio andato in onda su Rai 3 e all'articolo del Foglio 

Al direttore - Il Foglio, con Adriano Sofri, si è occupato di noi sulla scia di un servizio andato in onda nei giorni scorsi nella trasmissione televisiva “Report”, con delle riflessioni che a nostro giudizio meritano di essere approfondite.

  

Iniziamo con una premessa. Il boom della domanda crocieristica, che ha superato ogni possibile previsione, ha interessato tutti gli stabilimenti di Fincantieri dedicati a questa produzione. Anche quello di Marghera oggi beneficia di un eccezionale carico di lavoro, in grado di garantirne la saturazione produttiva per il prossimo decennio. Da questo trend derivano evidenti ricadute in termini occupazionali e di sviluppo per la nostra società e per le aziende dell’appalto, la cui specializzazione rimane imprescindibile per determinate lavorazioni riconducibili principalmente alle fasi finali di allestimento.

  

La tipicità del ciclo lavorativo della cantieristica navale richiede, in Italia come in Europa, l’adozione di un modello produttivo, comune ai nostri concorrenti e condiviso dal sindacato, in grado di garantire il puntuale presidio del processo e che tiene conto di una molteplicità di aspetti, non ultimo il raggiungimento di eccellenti livelli di qualità delle navi ordinate dalle società armatrici.

  

Per questo motivo Fincantieri ha sviluppato nel tempo un sistema produttivo integrato, basato sulla professionalità e la competenza sia delle risorse interne che dei dipendenti delle ditte che operano nei diversi siti.

  

Riguardo al sistema degli appalti la nostra azienda, con personale dedicato tanto a livello centrale che di singolo cantiere, è impegnata in attività di verifica che accompagnano tutto il ciclo della commessa, dalla selezione delle ditte e la loro iscrizione nell’Albo dei fornitori al termine di un rigoroso iter, all’assegnazione degli ordini, fino al controllo della corretta esecuzione degli stessi. Non va trascurato poi che, oltre a tutto ciò, vi è anche un’attività di assesment del personale di produzione che, ultimamente, ha interessato circa 13.700 tra operai e capi, nostri e delle ditte.

  

Fincantieri vigila sul puntuale adempimento, da parte dei propri fornitori, di quanto spetta al personale dipendente, del corretto e puntuale versamento dei contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi previsti dal contratto di lavoro di categoria e dalle disposizioni vigenti. Questo avviene attraverso un sistema di controlli svolto da personale dedicato esclusivamente a questa attività, che sovrintende anche agli accessi e alla permanenza all’interno di ogni cantiere dei lavoratori delle ditte in appalto. In particolare, queste sono tenute, con cadenza mensile, a presentare documentazione che dimostri il corretto adempimento degli obblighi retributivi e contributivi.

  

Al contrario di quanto sostenuto da “Report”, lo stabilimento di Marghera non è da considerarsi “terra di nessuno” dal momento che nell’ultimo quinquennio, a vario titolo, è stato oggetto di 194 accessi ispettivi di varia natura da parte di soggetti diversi (SPISAL, ARPAV, Ispettorato del Lavoro). Accanto a questo impegno vi è quello dell’azienda che, per affermare uno sviluppo orientato a principi di trasparenza, correttezza e integrità, ha sottoscritto nel febbraio 2017 un Protocollo nazionale di legalità con il Ministero degli Interni.

 

L’articolo poi si sofferma su altri due aspetti: servizio mensa e spogliatoi del cantiere. Per quanto riguarda il primo, questo viene gestito da una società di ristorazione, ed è messo a disposizione anche dei dipendenti delle ditte terze, con un’offerta che tiene conto di abitudini alimentari diverse, anche in relazione alle prescrizioni dettate dalle diverse religioni professate dai lavoratori.

  

All’interno del cantiere, poi, sono presenti tre sale di ristoro, e altre due sono in fase di realizzazione, per permettere, a chi opta per una soluzione alternativa alla mensa, di consumare il pasto portato da casa. Questi locali, particolarmente capienti, attrezzati con tavoli e sedie, sono climatizzati e vengono regolarmente manutenuti e puliti. All’interno dello stabilimento c’è un’ulteriore area di ristoro, gestita dalla stessa società di ristorazione, dove è possibile acquistare e consumare pasti veloci, come panini o altro. Rimane comunque insindacabile scelta del singolo se mangiare all’interno o all’esterno del sito.

 

In relazione al tema degli spogliatoi, accanto all’attuale disponibilità per circa 2.300 utenti, è in fase di avvio un piano di investimenti per circa 10 milioni di euro, attraverso la realizzazione di un nuovo edificio, finalizzato ad incrementare la capacità ricettiva fino a 4.500 persone, in maniera tale da soddisfare le esigenze che si presentano in momenti di particolare picchi lavorativi.

 

Cordiali saluti

  

*Responsabile media relations Fincantieri

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