Foto via Twitter/Giuseppe Turrisi

Arriva Burian: gelo sull'Italia. Neve a Roma

Redazione

Il freddo dal nord ha imbiancato anche la capitale. Inasprimento delle condizioni meteo a partire dalle regioni settentrionali. Scuole e valichi alpini chiusi

Risveglio sotto la neve per Roma. Sulla capitale è caduta nella notte una fitta nevicata e la città si è svegliata sotto una coltre di 3-4 centimetri di neve. Niente di allarmante ma una situazione inusuale per la capitale. La nevicata, preannunciata come effetto dell'ondata di gelo siberiano portato da dal vento nordico Burian (o Buran), è cominciata alle tre di notte ed è proseguita per ore e in molte zone continua ancora. Le scuole oggi rimarranno chiuse, ma la metro funziona regolarmente. E' imbiancato il centro della capitale, con i monumenti iconici trasformati in meravigliose sculture di neve, subito ritratti in numerosi scatti pubblicati dai cittadini sui social media. Imbiancate anche la zona del Litorale, Ostia e Fregene. Gli istituti scolastici – di ogni ordine e grado, dall'asilo ai liceo – sono stati chiusi dall'amministrazione comunale che, per la fortissima probabilità di ghiaccio dovuta al calo delle temperature, ha voluto prevenire i rischi delle persone nel
tragitto di andata e ritorno. L'amministrazione comunale ha anche potenziato il sistema di accoglienza per le persone senza fissa dimora. Allerta anche per la circolazione: le nevicate potranno interessare oltre 1.500 chilometri di tratte autostradali in diverse regioni. La Società autostrade ha già attivato il piano anti neve.

    

 

L’ultima nevicata a Roma, in ordine di tempo, è quella del febbraio 2012, quando la città si coprì di neve per la prima volta dopo molti anni. L’accumulo fu piuttosto importante per una città nella quale la neve non attecchisce spesso. Fra il 3 ed il 4 febbraio si superarono i 20 cm di accumulo a Roma nord, un dato storico. A parte la nevicata del febbraio 2010, che comunque fu modesta, bisogna andare parecchio indietro nel tempo per trovare altre nevicate significative. Il 1985 è ricordato da molti come l’anno della "grande nevicata". Avvenne i primi giorni di gennaio di quell’anno.

     

A partire dalle regioni settentrionali si registra un inasprimento delle condizioni meteo: a Trieste le raffiche di bora hanno raggiunto i 130 chilometri orari e la Protezione civile ha diramato un'allerta gialla. In Trentino Alto-Adige si segnalano deboli precipitazioni e a Trento la neve è arrivata anche in città. In Piemonte sono attese gelate diffuse e minime sotto zero in diverse località, con punte di 8-10 gradi sotto zero previste per oggi. Chiusi i valichi alpini per il rischio valanghe. A Torino nevica da ieri pomeriggio e la partita Juventus-Atalanta è stata rinviata per la neve, che ha reso impraticabile il terreno di gioco. Le zone più fredde sono quelle dell'Astigiano e del Cuneese: quasi tre metri di neve, di cui 120 cm caduti negli ultimi due giorni, si sono accumulati a Limone Piemonte al confine con la Francia. In Liguria, un leggero nevischio ha interessato la costa genovese. A Venezia un traliccio è crollato per il forte vento sul ponte della Libertà e la strada d'accesso per la città è rimasta bloccata in entrambe le direzioni. La protezione civile dell'Emilia-Romagna prevede temperature sotto zero nelle prossime ore in regione e mari molto mossi, con scuole chiuse nel riminese e nel parmense. In Toscana allerta gialla prorogata fino a questa sera, con alcune scuole chiuse come anche in molti comuni delle Marche, dell'Umbria e della Gallura.

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