Miracolo! Torna l'acqua a Roma. Storia di una fake news

Redazione

Virginia Raggi chiede aiuto al governo. Il ministero dell'Ambiente e la Regione trovano la soluzione: lo stop alle captazioni dal lago di Bracciano rinviato a settembre

E alla fine, dopo una settimana di polemiche, si compì per Roma il “miracolo” dell'acqua. Nessuna emergenza, nessun razionamento, nessun nasone a secco, i romani potranno continuare a bere e lavarsi come hanno fatto fino a oggi. È stata la Regione, in collaborazione con il ministero dell'Ambiente, a trovare la soluzione emettendo una nuova ordinanza che rimanda
il blocco delle captazioni dal lago di Bracciano al primo settembre (e non dal 28 luglio come inizialmente previsto ndr). Fino ad allora Acea dovrà comunque ridurre la portate dei prelievi: 400 litri al secondo fino al 10 agosto e 200 litri al secondo dall'11 agosto.

 

 

Insomma l'allarme siccità può essere definitivamente derubricato a chiacchiera estiva. Mentre le istituzioni possono serenamente continuare a polemizzare. Come fa Nicola Zingaretti annunciando la nuova ordinanza: “Di fronte al rischio, formalizzato da Acea Ato2, che possano esserci problemi seri per l'approvvigionamento idrico degli ospedali e della rete
antincendio, abbiamo emesso una nuova ordinanza. Con questa decisione, facendoci carico di un problema creato da altri, confermiamo la nostra massima attenzione alla tutela del lago e al tempo stesso cerchiamo di coprire l'incapacità dell'ente gestore a garantire i servizi essenziali. Acea resta il responsabile della gestione idrica della capitale ma la nostra opzione può permettere di evitare turnazioni del servizio per i cittadini per impedire seri problemi anche di natura sanitaria”.

  

 

E ancora: “Virginia Raggi è anche azionista di maggioranza di Acea e sindaco della Città metropolitana: dalle sue dichiarazioni delle ultime ore c'è la conferma che è troppo abituata a scaricare le responsabilità su altri e a non assumersi mai le proprie. Questo rappresenta un rischio molto grave: se si continua così, anche per questo atteggiamento, Roma rischia di morire. Non assumersi le proprie responsabilità spesso è la radice dei problemi, che poi altri sono chiamati a tentare di risolvere. Voglio ringraziare il presidente del Consiglio Gentiloni che con discrezione e attenzione ha seguito l'evolversi della crisi e il ministro Galletti che è stato vicino a Roma in modo non formale ma concreto e fattivo”.

Con le sue parole il governatore fa esplicito riferimento al video e ai post che il sindaco ha pubblicato su Facebook in cui, a poche ore dalla scadenza dell'ordinanza regionale che fissava lo stop per le 24 di oggi, si appellava al governo chiedendogli di scongiurare il razionamento.

 

 

E dal governo arriva il commento del ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, che, come il governatore, non risparmia un attacco a Raggi: “In questi giorni abbiamo lavorato con la Regione Lazio e voglio ringraziare il presidente Nicola Zingaretti per la grande professionalità e l'impegno che ha messo al fine di evitare un danno a centinaia di migliaia di cittadini romani e per evitare una pessima figura internazionale alla città di Roma. Acea e Comune facciano quello che spetta loro: interventi di manutenzione della rete e nuove infrastrutture. Non si può più perdere tempo. Si tratta di un provvedimento tampone. Serve la manutenzione delle reti e questa deve cominciare subito, dal mese di agosto”.