LaPresse/Vincenzo Livieri

Magliette gialle e caschi blu

Redazione

Bene lo spot delle ramazze, ma per l’emergenza rifiuti a Napoli servì l’esercito

"Le magliette gialle torneranno in azione", dice il segretario del Pd Matteo Renzi, dopo l’iniziativa che ha visto militanti del partito pulire Roma in emergenza rifiuti. La domenica passata a pulire con le ramazze le strade della Capitale è servita a mettere in evidenza le enormi difficoltà della giunta grillina di Virginia Raggi a gestire l’ordinaria amministrazione e ad avvicinare ai problemi concreti un partito come il Pd ritenuto distante dai cittadini. L’esperimento è stato giudicato positivo, visto che Renzi ha deciso di far tornare “in azione” le magliette gialle nelle zone del terremoto: “La giornata di domenica la passeremo ciascuno in un comune diverso tra quelli colpiti dal sisma. Il Pd sarà in tutti i comuni. Ad ascoltare, a fare il punto, a portare la testimonianza di un impegno concreto. Non si tratta in questo caso di pulire, come abbiamo fatto a Roma, ma di ascoltare, di capire, di condividere”.

     

L’idea delle domeniche ecologiche in stile Legambiente o nei luoghi del sisma per ascoltare e aiutare le popolazioni colpite da un disastro naturale fanno parte del Dna renziano, vuoi per la sua esperienza giovanile da boy scout o perché ricordano l’epica degli “angeli del fango” dell’alluvione di Firenze. E la solidarietà e il volontariato sono una risorsa enorme del capitale sociale di questo paese, da aiutare e valorizzare. Ma il volontarismo è uno slancio prezioso per superare le fasi acute di un’emergenza o una catastrofe, mentre la politica alla politica tocca offrire soluzioni per risolvere problemi strutturali. Domenica prossima, quando non ci sarà una gara a pulire le strade tra “magliette gialle” del Pd di Renzi e tute arancio dell’Ama di Raggi, Roma sarà di nuovo piena d’immondizia. E questo perché la Capitale non ha un ciclo per il trattamento dei rifiuti – a causa delle gestioni precedenti – e soprattutto non ha un piano industriale per il futuro, a causa dei pregiudizi ideologici e delle cambiali elettorali del M5s, contrario alle discariche e ai termovalorizzatori. Ma la differenza tra populisti e riformisti è che a questi ultimi toccano il compito e la responsabilità di offrire soluzioni , anche a costo di essere impopolari. Quando nel 2008 Napoli era sommersa dai rifiuti, l’emergenza non venne superata con le “magliette gialle”, ma attraverso l’invio dei “caschi blu” dell’esercito per velocizzare la costruzione del termovalorizzatore di Acerra.

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