Ansa
LA RILEVAZIONE
Roma scala la classifica sulla qualità della vita, ma i giovani vivono peggio e si spende poco per la cultura
I numeri del Sole 24 Ore premiano la capitale con 13 posizioni in più rispetto all'anno scorso, ma nella maggior parte degli indicatori le performance sono peggiorate, e per reati sugli stupefacenti la città è prima in classifica
Nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia, Roma ha guadagnato tredici posizioni rispetto allo scorso anno piazzandosi 46esima. Nell'edizione che ha premiato Trento, Bolzano e Udine, la Capitale è riuscita a scalare cinquanta posti nell'indice "Ricchezza e consumi" e dieci per "Demografia e società" passando dalla 104esima alla 54esima posizione. Ma spulciando fra i vari indicatori usati dal Sole, lo scenario romano appare meno roseo di quel che sembra.
La Capitale segna variazioni negative in quattro settori su sei. Quello peggiore è “Ambienti e servizi”, in cui Roma è crollata di 22 posizioni, arrivando al 69esimo posto. Si tratta del calo peggiore per la Capitale, che per quanto riguarda la qualità della vita dei giovani piomba addirittura all'ultimo posto su scala nazionale. Il valore in questo caso è di 361,3, ben lontano dai 500,1 della media. Rientra fra i primi cinquanta se si parla di bambini (dagli 0 ai 14 anni), mentre a vivere meglio sono gli anziani: per questo indicatore la città è al 63esimo posto.
Un over 65 romano, insomma, vive meglio e ha più soldi di un under 35. E la discrasia si appesantisce se si guarda al tasso di disoccupazione giovanile che si attesta a 23 punti percentuali, quasi due in più rispetto ai 21,1 della media. Parte della causa potrebbe trovarsi nei pessimi risultati registrati nella categoria “Imprese in fallimento”, dove Roma si posiziona 104esima su 107. Anche per l'innovazione imprenditoriale sembra esserci poco spazio, dato che le startup innovative sono calate del 5,8 per cento rispetto al 2024.
Complessivamente sull'indicatore “Affari e lavoro” Roma perde cinque posizioni. Solo una in meno, invece, per quanto riguarda “Giustizia e sicurezza”. Magra consolazione, dato che la Capitale su questo fronte è fra i comuni peggiori: al posto numero 104 su 107. È la percezione della sicurezza ciò che spinge di più verso il basso: su questo fattore la Capitale è penultima in classifica con il 37 per cento di famiglie che si sentono in pericolo, ossia 20 per cento in più rispetto alla media nazionale. Pesano anche le denunce per danneggiamento (posto numero 100), calcolati sulle denunce ogni 100 mila abitanti, mentre è prima in classifica se si parla di reati legati agli stupefacenti con 106 denunce ogni 100 mila abitanti, più del doppio rispetto ai 49,1 medi. In generale, per quanto riguarda l'indice di criminalità, l'analisi segna oltre 6.400 delitti ogni 100 mila abitanti, ben oltre i 3.430,4 registrati mediamente.
Anche nella sezione "Cultura e tempo libero" Roma perde posizioni, scivolando dall'11esimo al 14esimo posto. Il dato peggiore riguarda la spesa per la cultura, tanto bassa da far precipitare la città dal secondo al 99esimo posto in soli dodici mesi, con una spesa di solo 5 euro pro capite per alcuni capitoli, meno della metà della media nazionale (13,9).
Oltre ai temi più problematici, c'è una categoria in cui Roma si è piazzata prima: il reddito medio da pensione di vecchiaia che, secondo i dati Inps, è di 30.160 euro, mentre la media italiana si ferma a 22.765,4. Mentre è al secondo posto per l'Assorbimento del settore residenziale, la percentuale di metri quadri compravenduti rispetto a quelli offerti sul mercato con un 95 per cento rispetto al 70,9 della media nazionale. L'urbe, poi, si piazza all'11esimo posto per Reddito medio disponibile pro capite, capitolo in cui la città vanta 25.508 euro contro una media di 21.136,6.
Nella sezione "Demografia e società", la Capitale, come dicevamo prima, è salita di dieci posizioni. Roma è seconda per quanto riguarda le persone con almeno un diploma, preceduta soltanto da Bologna. Inoltre, secondo l'Istat, a Roma e in provincia la percentuale di analfabeti o di persone con licenza di prima elementare o media è del 18 per cento, a fronte di una media nazionale del 25,6 per cento. Il dato sulla qualità della vita delle donne dimostra che a Roma rispetto allo scorso anno sono aumentate l'occupazione femminile (+1,3 per cento), le amministratrici comunali (+8,2 per cento) e le imprese femminili (+0,3). In generale, 13 posizioni in più sono un buon risultato per il Campidoglio, ma per numeri davvero soddisfacenti occorrerà aspettare ancora un po'.
UN CONSIGLIO DI LETTURA DI UN NOSTRO PARTNER: AMPLIFON
Dal seminterrato di Milano alla leadership globale: i 75 anni di Amplifon