(screenshot da una storia Instagram del collettivo Ksa)
il caso
La Stampa occupata dai pro Pal. La solidarietà del ministro Piantedosi
Nella redazione del quotidiano torinese hanno fatto irruzione alcuni manifestanti pro Palestina. La protesta colpisce uno dei giornali che in questi mesi ha raccontato con più attenzione la guerra a Gaza
Nel primo pomeriggio di oggi alcuni attivisti pro Gaza hanno fatto irruzione nella sede torinese de La Stampa. Dopo essersi allontanati dal corteo dei sindacati di base organizzato per lo sciopero generale, il gruppo si è diretto verso via Lugaro. Dopo aver rovesciato del letame vicino ai cancelli del palazzo, gli attivisti sono giunti in redazione – oggi deserta per via dello sciopero dei giornalisti – dove hanno rovesciato a terra giornali e fogli, per poi imbrattare i muri dell'ufficio con due scritte: “Fuck Stampa" e Free Shahin”. Il riferimento è a Mohamed Shahin, imam della moschea di via Saluzzo, a cui è stato revocato il permesso di soggiorno di lunga durata e disposto il trasferimento immediato in un Cpr per il rimpatrio verso l’Egitto. L'imam aveva definito l'attacco del 7 ottobre “un atto di resistenza, avvenuto dopo anni di occupazione”.
Secondo quanto risulta al Foglio, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha chiamato il direttore de La Stampa Andrea Malaguti per esprimergli la propria solidarietà. Il titolare del Viminale ha avviato una verifica approfondita sui fatti, definiti da lui "inaccettabili".
In un post su Instagram il collettivo Ksa ("Kollettivo studentesco autonomo") ha spiegato che il blitz è stato fatto perché i giornalisti sarebbero responsabili di aver “dipinto Mohamed Shahin come uno spaventoso terrorista”.
Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo ha espresso su X "piena solidarietà alla redazione de La Stampa per l'intrusione e i danni subiti. Atti inaccettabili contro un simbolo della libera informazione, che nulla hanno a che vedere con il diritto a manifestare. Ci auguriamo che i colpevoli vengano al più presto individuati e perseguiti", ha concluso.