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intelligenza artificiale
Così l'intelligenza artificiale può aiutare a contrastare la violenza sulle donne
Ciò che è stato messo in campo finora non basta. L'AI può diventare uno strumento utile nella lotta e nella prevenzione dei femminicidi. Uno studio del Senato spiega come
L’Ufficio Valutazione Impatto del Senato ha pubblicato un approfondito studio sull’impiego dell’intelligenza artificiale a supporto delle politiche di prevenzione dei femminicidi. Il metodo è semplice: partire da indicatori socio-economici e territoriali per individuare le aree geografiche a maggior rischio e combinare i dati raccolti con strumenti di machine learning, così da elaborare una mappa predittiva del rischio di femminicidio a livello locale. Questa scansione consentirebbe una maggiore precisione per analizzare l'impatto dell'apertura dei centri antiviolenza (Cav) o per la destinazione di risorse in una determinata zona del paese.
Lo studio nasce dalla necessità che emerge guardando i dati: nonostante l’Italia abbia aderito alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne, istituendo una rete di centri antiviolenza e servizi territoriali diffusi su tutto il territorio nazionale, la percentuale dei femminicidi sugli omicidi totali è aumentata sensibilmente dal 17 per cento del 2006 al 36 per cento del 2022.
Non solo, dallo studio emerge come i Cav, colonne portanti della rete territoriale antiviolenza, non riescono ad avere un impatto nella lotta al femminicidio: analizzando 22 province in cui tra il 2011 e il 2017 è stato attivato un centro antiviolenza e confrontandole con un gruppo di province caratterizzate da andamenti simili nei reati ma prive di nuove aperture di centri, non si riscontrano variazioni significative nei dati sui femminicidi. I risultati mostrano un leggero aumento del numero di segnalazioni solo nei casi di stalking e maltrattamenti, ma niente di statisticamente significativo. Inoltre, l'elaborazione dei dati con strumenti di machine learning ha evidenziato come i femminicidi hanno più probabilità di verificarsi dove l'emancipazione femminile è più alta.
Detto ciò, i 457 centri antiviolenza disponibili in Italia sono stati contattati da più di 60.000 donne negli ultimi sei anni, dimostrando di essere un presidio di sicurezza e vicinanza sul territorio. Ma l'impatto limitato delle strutture locali ci aiuta a capire che questi non possono essere l'unico strumento per prevenire e combattere la violenza di genere: devono essere supportati e integrati con strumenti che possano guidare gli interventi a livello locale e renderli più efficaci.
Per esempio, l'intelligenza artificiale. Questo approccio combinato, che sfrutta i punti di forza delle reti di sostegno locali e le capacità del machine learning, garantirebbe una strategia più solida per combattere i fattori sistemici che alimentano la violenza contro le donne.
