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Mentre l'Italia vince 3 a 0 contro Israele, per le strade di Udine è guerriglia urbana dei pro Pal
Dopo un corteo pacifico, ancora scontri con la polizia. Feriti due giornalisti di Local Team e Rai, contusi anche alcuni agenti. Gattuso: "Sapevamo che il clima non sarebbe stato facile. Per settimane si è discusso persino se questa gara sarebbe stata disputata"
Mentre allo stadio Friuli l'Italia giocava davanti a 10mila spettatori contro Israele, nel centro di Udine il corteo dei pro Pal iniziato pacificamente è finito con violenti scontri tra un gruppo di manifestanti e le forze dell’ordine. Secondo la questura, al corteo hanno partecipato circa 9mila persone, ma verso la fine un gruppo di circa 300 manifestanti, presumibilmente appartenenti ad ambienti anarchici e dei centri sociali, ha tentato di sfondare i cordoni di sicurezza in piazza Primo Maggio e lungo viale della Vittoria per dirigersi verso lo stadio.
Dai ranghi della polizia è partita la risposta: idranti e lacrimogeni per disperdere la folla, dopo un fitto lancio di sassi e materiale pirotecnico contro gli agenti. Il questore Pasquale Antonio de Lorenzo ha spiegato che “un centinaio di manifestanti ha attaccato con violenza i mezzi delle forze dell’ordine, costringendoci a intervenire”. Le cariche di alleggerimento, ha aggiunto, “ci hanno permesso di riguadagnare il controllo della piazza”.
Nel bilancio della serata figurano 15 persone trattenute in questura e alcuni agenti contusi. Tra i feriti ci sono anche due giornalisti: un inviato del Local Team, colpito alla testa e ricoverato con un trauma cranico, e Elisa Dossi, giornalista di RaiNews24, colpita da una pietra mentre seguiva la cronaca all’esterno dello stadio. La Rai ha condannato “ogni forma di violenza e intolleranza”, esprimendo solidarietà alla collega.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha parlato di “una situazione difficile” e ha espresso “massima vicinanza alle forze dell’ordine e agli operatori dell’informazione”. Duro anche il commento del sindaco Alberto Felice De Toni: “Udine ripudia con forza la violenza che ha attraversato le nostre strade. Alcuni delinquenti hanno tradito i valori di una manifestazione che doveva essere pacifica”.
Nel corso della partita per la qualificazione ai Mondiali – conclusa 3 a 0 per l'Italia – c'erano stati due tentativi di invasione di campo, sventati da steward e polizia. Una delle persone fermate avrebbe avuto con sé una bandiera palestinese, vietata all’interno dello stadio.
Dal campo, il commissario tecnico Gennaro Gattuso ha chiuso la serata con parole di solidarietà: “Mi spiace per i giornalisti feriti, stavano solo facendo il loro lavoro. Il clima era pesante da giorni, ma spero che torni presto la serenità”. L'allenatore della nazionale ha poi aggiunto: "Per settimane si è discusso persino se questa gara sarebbe stata disputata. Alla fine questo clima di tensione lo abbiamo un po' pagato. Adesso speriamo tutti in giornate più felici".