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In Campania

Nuova scossa di terremoto ai Campi Flegrei: oggi vertice tra Meloni e Musumeci

Redazione

L'Ingv ha rilevato una scossa di magnitudo 3.6, con epicentro nel golfo di Pozzuoli. Alle 17 la premier e il ministro della Protezione civile si incontreranno per discutere della situazione. Sul tavolo gli aggiornamenti dei piani di evacuazione: "Non c'è da preoccuparsi", dice il ministro

C'è stata una nuova, forte, scossa di terremoto ai Campi Flegrei: alle 8.28 di questa mattina l'Osservatorio vesuviano, la sede regionale dell'Ingv, ha rilevato un terremoto di magnitudo 3.6 con epicentro localizzato nel golfo di Pozzuoli, a una profondità di 4 chilometri. La scossa è stata avvertita principalmente nei comuni di Pozzuoli e Bacoli e nella zona occidentale di Napoli. Appena ieri sera lo stesso istituto di vulcanologia aveva comunicato la conclusione dello sciame sismico iniziato alle 19.51 di lunedì 20 maggio con la più grande scossa delle ultime 48 ore, quella di magnitudo 4.4. Nel corso della giornata di oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontrerà il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci per fare un punto sulla situazione in Campania.

 

 

Quest'ultima scossa, avvertita stamattina, è stata la seconda più forte delle ultime ore. Molte persone l'hanno avvertita anche ai piani alti in diversi quartieri di Napoli e nei comuni più vicini alla zona interessata dal bradisismo flegreo. Dopo quella di magnitudo 4.4 dello scorso lunedì, sono quarantasei le famiglie evacuate e che hanno trascorso le ultime due notti in strada. Ieri, inoltre, è stato anche evacuato il carcere femminile di Pozzuoli dove si trovavano 138 detenute.
 

Oggi Meloni e Musumeci si incontreranno alle 17 per discutere su come gestire l'eventuale evacuazione della popolazione residente sopra alla zona sismica interessata. Sul tavolo ci sono, dice il ministro per la Portezione civile, "eventuali ulteriori interventi da parte dell'esecutivo, dopo quelli già promossi e in corso di attuazione con il decreto legge dell'ottobre scorso". L'ex presidente della Regione siciliana, in un'intervista al Corriere della sera di oggi, ha detto di non essere preoccupato: "Chi governa non deve preoccuparsi, ma occuparsi. È ciò che faccio da quando sono stato investito del problema. Lo sciame sismico perdura da diversi mesi. Alcune violente scosse, come quelle dell'altra sera, creano tra gli abitanti una certa apprensione. La paura è fisiologica prima che istituzionale quando ti trema la terra sotto i piedi".

 

 

Musumeci ha poi spiegato ciò che è contenuto nel decreto approvato lo scorso ottobre: "Iniziative di prevenzione strutturale e non. Sintetizzo: delimitare la zona del bradisismo, verificare la vulnerabilità degli edifici, pubblici e privati, ricadenti in quella zona; un Piano di comunicazione alla popolazione; una pianificazione speditiva, per l'emergenza. E la verifica funzionale di infrastrutture per mobilità e servizi essenziali. Alcuni obiettivi – continua – hanno una scadenza. Altri no. A cominciare dal piano della comunicazione che andrebbe fatto con frequenza coinvolgendo gli abitanti, partendo dai bambini delle scuole. Non conosco la situazione pregressa, ma non mi faccio troppe illusioni. Siamo un popolo non molto propenso alla prevenzione. In ogni caso per l'attuazione abbiamo chiamato in causa la regione e gli enti locali, cui spettano la comunicazione e le esercitazioni". E sull'abusivismo della zona, continua: "Non conosciamo l'esatta entità del fenomeno in aree dove in passato si è costruito senza tenere conto dei potenziali rischi. È chiaro che ogni intervento futuro con risorse pubbliche non potrà comprendere immobili abusivi".