(Ansa)

Il decreto

Il green pass sul lavoro non si usa solo in Italia. Ecco come funziona negli altri paesi

Giovanni Rodriquez

Dal 15 ottobre la misura interesserà 23 milioni di italiani. Tra i 2,5 e 5 milioni i lavoratori ancora non vaccinati, che rischiano la sospensione dello stipendio. Ammende fino 1500 euro per chi trasgredisce

Dal prossimo venerdì 15 ottobre sarà in vigore l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro, così come previsto dal decreto legge approvato lo scorso 16 settembre da Palazzo Chigi. La misura durerà almeno fino al prossimo 31 dicembre, quando è prevista la scadenza dello stato d'emergenza. L’obbligo di esibire il certificato riguarderà i lavoratori sia pubblici che privati, oltre al personale delle Autorità amministrative indipendenti, comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale. 

 

La misura riguarderà quindi circa 23 milioni di lavoratori, di cui 14 milioni e 700mila impiegati nel settore privato. Non è invece ancora chiaro il numero di lavoratori ad oggi ancora senza green pass. L’unica cosa certa è che non ci sono numeri certi ma solo stime che oscillano tra i 2,5 ed i 5 milioni di persone. Restano esclusi dall’obbligo solo coloro che sono esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute.

 

l dipendenti sorpresi sul luogo di lavoro senza green pass andranno incontro a un’ammenda fra i 600 e i 1.500 euro. Chi, essendo sprovvisto di certificato verde, non si reca al lavoro verrà invece considerato assente ingiustificato e fin dal primo giorno di assenza avrà lo stipendio sospeso. Non ci saranno però conseguenze disciplinari e il lavoratore avrà diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro. L’obiettivo resta quello di favorire l’adesione alla campagna vaccinale che oggi in Italia fa registrare oltre 45,8 milioni che hanno ricevuto la prima dose.

 

Come funziona nel resto del mondo?

L’uso del green pass è variegato e non viene previsto in tutti i paesi. Quanto all’obbligo di esibirlo sul luogo di lavoro, sono pochissimi i paesi che lo prevedono in forme diverse e spesso meno vincolanti rispetto all’Italia. Uno di questi è la Grecia, dove nel settore lavorativo privato e pubblico chi non si vaccinerà dovrà fare a proprie spese un doppio tampone settimanale obbligatorio, avvicinandosi così molto a quanto previsto dal governo Draghi. Il vero e proprio obbligo vaccinale, invece, anche qui è in vigore da settembre per il solo personale sanitario oltre che per il personale operante all’interno delle residenze sanitarie assistite.

 

Un utilizzo diffuso del green pass si ha anche in Francia. Qui viene richiesto nei luoghi ed eventi a forte affluenza come cinema, ristoranti, grandi centri commerciali, musei, biblioteche, impianti sportivi, festival, fiere, trasporti a lungo raggio. E, sul piano professionale, è obbligatorio esclusivamente per i dipendenti che lavorano in questi settori. Anche oltralpe troviamo poi l’obbligo vaccinale per il personale sanitario con sospensione dei contratti di lavoro in caso di trasgressioni. Negli Stati Uniti il presidente Joe Biden ha varato due ordini esecutivi per imporre il vaccino a tutti i lavoratori federali e anche alle aziende private che lavorano con il servizio pubblico. Il dipartimento del Lavoro chiederà poi alle aziende private con oltre 100 dipendenti di rendere obbligatorio vaccino o almeno test per i loro dipendenti. In alternativa bisognerà fare un tampone alla settimana.

 

E ancora, in Gran Bretagna da novembre scatterà l’obbligo vaccinale per il personale dell’assistenza sanitaria a casa, mentre l’utilizzo di un pass sanitario, pur non essendo stato definitivamente escluso, è stato rimandato in caso di possibili nuove emergenze in autunno-inverno ed in concomitanza con la stagione influenzale. Una delle misure previste in quel caso riguarda l’incentivo allo smart working. Infine, in Danimarca da poco si è voltata pagina dopo un utilizzo estensivo del green pass iniziato fin dallo scorso aprile. Anche qui non si era previsto un obbligo sul luogo di lavoro ma veniva raccomandato a tutti i lavoratori che svolgevano la propria attività in presenza di sottoporsi a tampone almeno una volta a settimana.

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