Un frame di un video promozionale di NaturaSì, via YouTube

NaturaSì, vaccino no. L'azienda offre i tamponi ai dipendenti No vax. Nessuna sorpresa

Enrico Cicchetti

La filosofia steineriana dietro alla catena del bio. Tra gli scaffali di semi antichi e infusi ayurvedici, anche testi di pseudoscienza

Dalle bacche di goji all'idrossiclorochina in fondo il passo è breve. Perché, a pensarci, il sottobosco è sempre stato quello. Un frullato (anzi: un centrifugato depurativo, grazie) di fricchettonismo e medicina alternativa, di filosofie orientali e teorie new age. La sfiducia nelle versioni ufficiali, comprese quelle scientifiche, e la fiducia in trattamenti indimostrabili. Pomate olistiche, mentine omeopatiche. È lì il filo, neppure così sottile, che collega l'antivaccinismo al mondo del biodinamico, a una certa maniera di intendere il cibo e il modo di produrlo, ai prodotti da usare per curarsi o per provare a posticipare l'inevitabile vecchiaia. E così non fa poi tanto strano sapere che la catena di supermercati NaturaSì, il maggior distributore italiano specializzato in biologico e biodinamico e il cui fondatore si ispira alle teorie di Rudolf Steiner, ha deciso di pagare i tamponi ai propri dipendenti che non si vogliono vaccinare.

   

Bastava farsi un giro in quei negozi strabordanti di curcuma e signore di mezza età per capire che prima o poi quel concentrato sospeso nel bicchiere della centrifuga sarebbe precipitato nel complottismo. Bastava fermarsi un po' meno tra confezioni di “muesli saraceno” e bottigliette di succo di mirtillo a 11 euro e 80 i tre quarti di litro, tra infusi ayurvedici e farine di (non così antichi) grani Senatore Cappelli. E andare invece nella sezione dei libri, presente in quasi tutti i negozi NaturaSì. Lì si trovano infatti “La Filosofia della libertà” e altri testi di teosofia e antroposofia di Steiner – che come è noto considerava i vaccini dannosi se non supportati da un adeguato irrobustimento "spirituale", prevedendo che in un lontano futuro sarebbero diventati uno strumento di controllo delle masse. Oppure i manuali biodinamici e naturopatici e testi come “Omeopatia per bambini”.

  

     

Quello che è certo, tuttavia, è che in vista del 15 ottobre, quando il green pass sarà obbligatorio per recarsi al lavoro, il presidente di EcorNaturaSì Fabio Brescacin, ha inviato una lettera ai 1.650 dipendenti del gruppo. “Non vogliamo come azienda prendere posizione in questa Babilonia di voci assordanti e contraddittorie”, si legge nella nota. Decidere di regalare i tamponi al personale che sceglie di non vaccinarsi che cos'è, di fatto, se non una presa di posizione?

   

“Ora è molto difficile distinguere la verità dalla menzogna”, continua la missiva, “la realtà dalla semplice opinione”. Si spera che non sia in discussione la verità dei 130mila morti di Covid solo in Italia, né quella dell'efficacia del vaccino che sta finalmente riducendo le vittime e i casi gravi.

    

La lettera prosegue con perle come: “Di una cosa siamo certi: la libertà individuale. Cerchiamo di difenderla con tutte le nostre forze”. Oppure “la lotta è uno dei problemi maggiori che sta innescando questo virus nei rapporti tra le persone”. E buona spesa a tutti.

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti