I dati del monitoraggio

Scende l'Rt, la variante Delta è al 22,7 per cento

La Cabina di regia: "Focolai circoscritti riportati in varie parti del paese. Tracciare e sequenziare". L'indice di contagio è a 0,63 e si registrano solo 9 casi ogni 100 mila abitanti 

Il trend continua a essere positivo, la situazione epidemiologica è ancora in miglioramento, ma – dicono gli esperti dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute - cresce l'attenzione per le varianti, quella Delta in particolare, anche se non l'unica. In questo quadro si registra sia un calo del valore Rt, l'indice di trasmissibilità, che passa da 0,69 a 063, sia quello dell'incidenza, da 11 a 9 ogni 100 mila abitanti.

 

In Italia al 22 giugno scorso la variante Delta riguardava il 22,7 per cento dei contagi ed è stata identificata in 16 regioni e province autonome. La stima arriva dall'indagine rapida condotta dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, con i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler. "La prevalenza della cosiddetta variante Alfa (o 'inglese') era del 57,8 per cento, in calo rispetto all'88,1 per cento del 18 maggio, con valori oscillanti nelle regioni tra il 16,7 e il 100 per cento. Alla stessa data la variante cosiddetta Gamma  (quella brasiliana) aveva una prevalenza pari a 11,8 per cento", si legge ancora nell'analisi. 

 

È questa la fotografia che arriva dalla Cabina di regia nel consueto report settimanale che analizza i dati del monitoraggio: "Sebbene in assoluto i nuovi casi siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus Sars-CoV-2 causati da varianti Delta e Kappa (ovvero la cosiddetta “indiana” e un suo sottotipo) è in aumento in Italia. La maggior parte di questi casi è attribuibili a focolai circoscritti riportati in varie parti del paese" si legge nella bozza del documento. "Poiché la variante Delta sta portando a un aumento dei casi anche in paesi con alta copertura vaccinale – dicono ancora gli esperti – è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi", oltre a "raggiungere una elevata copertura vaccinale per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus", proprio a causa della maggiore trasmissibilità legata alle variazioni del virus.

 

Le indicazioni della Cabina di regia seguono l'allerta sollevata nelle scorse ore dall'Organizzazione mondiale della sanità che segnalava in Europa un aumento dei casi legati alla variante Delta del 10 per cento la scorsa settimana, e dunque il rischio di una nuova ondata nel continente. Preoccupazioni in parte mitigate dall'Agenzia europea del farmaco: "I nostri dati mostrano che due dosi dei quattro vaccini approvati proteggono contro la variante Delta, sono dati rassicuranti", ha detto ieri Marco Cavaleri, che guida la task force sui vaccini dell'Ema.

 

Intanto questa settimana non ci saranno ordinanze a definire il cambio di colore delle regioni: tutta l'Italia sarà ancora bianca, per la prima volta da ottobre, come ricordato dal ministro Roberto Speranza. Nessuna regione supera le soglie critiche per quanto riguarda la pressione ospedaliera, con il tasso di occupazione della terapia intensiva al 3 per cento, ben lontana dalla soglia critica del 30 per cento (il numero di persone ricoverate scende dalle 362 del 22 giugno a 240 del 29 giugno).

 

 

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