Dite quel che volete sulle prestazioni sessuali dei politici, ma “preferisco tuo fratello” non vale

Paola Peduzzi

    Arriva un momento, nelle campagne elettorali, in cui le prestazioni sessuali dei leader politici diventano rilevanti. In Inghilterra, questo momento è adesso. Il protagonista (e ci vuole parecchia fantasia) è Ed Balls, cancelliere dello Scacchiere ombra, forse il laburista più antipatico del Regno, che però, come ha scritto l’utente “queenmools” del forum Mumsnet, che ha lanciato il sondaggio “Chi tra i politici inglesi sarebbe l’amante migliore?”, è una “sexy beast”. Nel giorno del suo quarantottesimo compleanno Balls è andato alla radio da Iain Dale, un conservatore molto vivace che si è messo a leggergli i commenti arrivati sul forum. All’inizio è tutto molto lusinghiero: c’è un uomo che dice che il laburista “potrebbe guidare il mio mondo”, una signora ammette che Balls “è parecchio attraente”, c’è quella della bestia sexy, ci sono varie espressioni di approvazione, ma poi piano piano il mojo scende e così il cancelliere dello Scacchiere ombra diventa “carino”, “né bello né brutto, gli darei 6”, “non proprio il mio tipo”, “dovrei essere disperata per passarci una notte assieme”, mentre salgono le quotazioni di Boris Johnson, sindaco di Londra nonché acclamato salvatore dei Tory una settimana al mese, che stravince nella categoria “voglio un uomo che mi faccia ridere” (anche il vicepremier liberaldemocratico Nick Clegg è molto apprezzato, molto carino ma non sa di molto, dicono parecchi, che è poi un azzeccato commento politico dell’operato di quel che era definito, nel 2010, “l’Obama britannico” tutto speranza e cambiamento).

     

    Balls commenta: “Direi che siamo partiti bene, poi ci si perde un po’ nel finale”. E subito Dale, che è un aspirante mastino tra i giornalisti politici (e ha grandi possibilità di imporsi su molti altri), gli chiede: “Capita così anche con lei, si parte bene e poi lentamente ci si perde via?”. Che insinuazione, deve aver pensato Ed, nemmeno quella che sul forum ha detto che con un cognome così il cancelliere ombra deve per forza essere un buon amante è riuscita a essere tanto oscena, e così ha rassicurato l’interlocutore: “No, ‘long slow burn’”, con Balls hai la garanzia di una passione lunga e lenta (che in certi casi può suonare come una minaccia).

     

    Così la bestia sexy di oggi compete con il più appassionato di sempre, il solito Tony Blair, punto di riferimento ormai troppo ingombrante nel Labour non più “New”, che nel 2005, alla sua ultima vittoria elettorale, fece sapere agli inglesi di essere una tigre, “anche 5 volte in una notte”, dipende da come gira, andava dicendo la moglie Cherie: allora parve una trovata buona per il voto imminente, ci si interrogò a lungo su quale fosse il target elettorale di una dichiarazione così sfacciata, si ironizzò sul fatto che fosse per lo meno improbabile tanta prestanza, ma tutte le cattiverie sparse allora sarebbero poi state smentite dalla storia – come molte altre cose dette su Blair – e in particolare dai rumors sulle avventure amorose dell’ex premier con la bella Wendi, l’ex moglie dell’ex amico Rupert Murdoch. Competere con Blair è, anche in questo ambito, invero difficile, ma siccome i laburisti non si smentiscono mai, è bastato un attimo e il tormentone sessuale, grande classico elettorale allegro e ininfluente, è diventato più affidabile di un documento di un think tank. Balls è agguerrito, non vuole perdere né le elezioni né la possibilità di giocare in proprio, è uno che sorprende sul finale e nel frattempo appassiona e diverte. Certo, in un’improbabile sfida con Boris Johnson, potrebbe non farcela, è ormai acclarato che il sindaco londinese fa divertire parecchio (bisognerebbe chiedere a sua moglie quanto è divertita, ma questa è un’altra faccenda), ma all’interno del Labour la partita è aperta. Anche perché Ed Miliband, attuale leader e, almeno formalmente, alleato di Balls (sono entrambi figli dell’ala Gordon Brown del New Labour, quella che di sexy non aveva praticamente niente), fa fatica a mangiare un sandwich in pubblico senza sembrare inadatto a qualsivoglia carica, chissà che amante dev’essere. Ma a Ed Miliband non è concesso nemmeno il lusso di un commento tutto per sé: non esiste una leadership più sofferta della sua, altro che infanzia difficile. Anche nel forum della leggerezza, la risposta è sempre la stessa: preferisco il fratello David.

    • Paola Peduzzi
    • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi