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contro mastro ciliegia

Addio a Limes, geopolitica "nube tossica"

Maurizio Crippa

L'addio di Federigo Argentieri, Franz Gustincich e Giorgio Arfaras alla rivista di Lucio Caracciolo: "Bisogna fare scelte chiare, senza ambiguità sull'Ucraina". Ma Limes da vent'anni ha una linea ostile a Kyiv, e dal 2024 pubblica "sistematicamente mappe con la Crimea colorata come Russia. Così si avvelena il pubblico"

Chissà se alla fine l’armatore greco Kyriakou si accollerà, col pacco natalizio di Gedi, pure Limes; o se la scaricherà direttamente a un petroliere russo per garantire la continuità di linea editoriale. Non c’è bisogno di attendere questi giochetti di carte, per sancire il definitivo e inglorioso tramonto di una pomposa rivista di geopolitica da tempo trasformata in megafono dei lontani Urali. Basta il gesto intellettuale e morale, frutto di lungo scoramento, con cui uno dei fondatori, il politologo Federigo Argentieri, ha lasciato la rivista cui ha collaborato dall’inizio con “l’amico” Lucio Caracciolo. Con lui, se ne sono andati anche l’analista Franz Gustincich e l’economista Giorgio Arfaras. Per tutti il motivo è identico. “Bisogna fare scelte chiare, senza ambiguità” ha detto Argentieri ad AdnKronos. “Il vero problema è il pregiudizio strutturale che la rivista ha nei confronti dell’Ucraina da oltre vent’anni”. Fin dal 2004, Rivoluzione arancione. Dal 2014 “Limes ha iniziato a pubblicare sistematicamente mappe con la Crimea colorata come Russia, spesso anche il Donbas”. Hanno atteso un cambio di linea che non c’è stato. Posizioni come quelle di Limes sono “una nube tossica mediatica che avvelena il pubblico e finisce per influenzare anche la politica”

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"