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Contro mastro ciliegia
Quelli che i pro Pal cercavano solo un treno: al Binario 21
Renzi corre verso il compiacimento della sinistra larga, Feltri predica, Bobo fantastica di infiltrati e Acerbo ribalta i fatti: più che analisi, una collezione di tic ideologici. Di fronte alla violenza, il riflesso condizionato è sempre lo stesso: minimizzare, giustificare, o scaricare sulla polizia
Matteo Renzi ha fatto due imperdibili giorni all’Onu, e s’è fatto pure una “corsetta”. Il suo lato pop è sempre simpatico, ma non lo ha salvato da quella che ormai è un’ossessione. Della violenza pro Pal di lunedì, ha scritto su X che è “il più grande regalo al governo Meloni”, pensiero che ti può venire solo se hai un bisogno compulsivo di compiacere la sinistra larga. Poi arriva Stefano Feltri, alta scuola CDB, a spiegare che Meloni e Salvini faranno, loro, uso politico della violenza, come Trump. Pensavamo di avere toccato il fondo, ma le vecchie talpe scavano ancora. Ad esempio Bobo Craxi, che pure dovrebbe saperne di odio di piazza, riesce a scrivere: “Mi domando se non siano state infiltrate da provocatori esterni”. Dopo decenni in cui il copione black bloc, e da tre anni quelli con la kefiah, è sempre uguale, lui crede agli infiltrati. Perché non agli Ufo? Peggio degli Ufo, o dei deltaplani che festeggiano il 7 ottobre, c’è solo Maurizio Acerbo segretario di Rifondazione comunista, che almeno ha da guadagnarsi la mesata. Senza vergogna scrive: “E’ stata la polizia a provocare scontri manganellando chi entrava in stazione”. Sì, in effetti i pro Pal a volto coperto cercavano soltanto un treno: per caricarci gli ebrei. Ma hanno sbagliato binario: cercavano il Binario 21.

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