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Contro mastro ciliegia

Esonerare Renzo Ulivieri

Maurizio Crippa

Il presidente dell'Associazione italiana allenatori non allena dal 2008. I suoi meriti calcistici sono inesistenti, ha solo collezionato esoneri. Ora chiede la sospensione di Israele dal calcio internazionale

Della pessima idea del Pd di chiedere il bando di Israele dallo sport abbiamo detto, il Pd ha noiosamente risposto, ma quantomeno è un partito e fa il suo mestiere. Renzo Ulivieri, invece, non s’è mai capito che mestiere faccia. Ha 84 anni, è presidente dell’Associazione italiana allenatori dal 2006, anche se non allena più dal 2008, ma evidente certe cariche sono a prova di gerontocrazia, come nella sua cara Unione sovietica: è comunista da quel dì, e forse è il suo vero merito sportivo. Dacché i meriti calcistici non sono noti, non ha mai vinto niente, né allenato squadre minori, ha collezionato più esoneri lui che flop elettorali Renzi. Ma adesso il Gromiko della panchina ha “un dubbio che mi tormenta”. Riguarda Israele. Maddai? “Abbiamo due possibili scelte davanti a noi: o si gioca a pallone e basta, oppure si guarda anche il mondo”. Così il politburo dell’Assoallenatori ha chiesto la sospensione di Israele dal calcio internazionale: “Un’azione non solo simbolica, che risponde a un imperativo morale”. Abbiamo cercato tracce dei dubbi tormentosi di Uliveri anche per l’invasione dell’Ucraina, o per gli sportivi ammazzati in Iran. Ma niente. Forse a quei tempi era esonerato. Come sempre. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"