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contro mastro ciliegia

Macron tra Le Pen e Gabon

Maurizio Crippa

Perdere mezzo governo per fare un regalo a le Pen sull'immigrazione è già un cattivo affare, gli avrebbe detto sir Thomas More. Ma fare un'altro regalo sempre all'eroina della destra xenofoba solo per assecondare la balzana idea di restituire una maschera antica al Gabon, anche se non è neppure loro, sarebbe il secondo cattivo affare del giorno

Perdere l’anima in cambio di tutto il mondo è un cattivo affare, diceva Thomas More: ma per il Galles poi! Il santo Sir era però inglese, e Macron  può non conoscere l’ammonimento. Così da ignorare che perdere il governo, o almeno il pezzo soi-disant “centrista”, per fare un regalo di Natale a Marine Le Pen è davvero un cattivo affare. Forse il celebre autore di Utopia, che pure non era un sovranista, oggi gli avrebbe consigliato che anche perdersi un pezzo di elettori (e qualche intellò) di destra in cambio del Gabon, è un altro cattivo affare.

Due arzilli ma non sveglissimi vecchietti francesi avevano trovato in soffitta una maschera africana (un nonno era stato funzionario coloniale) e l’hanno venduta a 150 euri a un antiquario. Che più sveglio, avendola riconosciuta come una rarissima maschera “Ngil” del popolo Fang del Gabon, l’ha rivenduta a 4 milioni. I due distratti hanno fatto causa, e hanno ovviamente perso. Ma l’ha fatta anche il Gabon, che rivuole il manufatto considerato un “guadagno coloniale illecito”. Il giudice ha detto di no anche al governo (attualmente golpista) del Gabon: l’acquisto fu regolare. Invece Macron insiste per restituirlo, in base alla sua filosofia di chiuderla col colonialismo. Così rischia di fare il secondo regalo alla Le Pen. Chapeau.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"