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Contro mastro ciliegia

C'è ancora da ridere

Maurizio Crippa

Il temerario attacco di Rep. a Sangiuliano per i soldi non dati al film di Cortellesi si è trasformato in un grottesco autogol: il ministro era Franceschini. Che però scarica la scelta sulla commissione. E allora Rep. gira la frittata: Sangiuliano vuole mettere le mani sui fondi. Commedia all'italiana

Come nelle commedie dei telefoni bianchi con le porte girevoli, la commissione ministeriale che valuta ed eroga contributi ai film meritevoli è passata in una mattina da essere un manipolo di patriarchi evoliani a gramsciana istituzione che non si lascia condizionare dalla politica, a mancato Agit-prop o Minculpop: a seconda del giro della porta. Tutto nasce da un’incauta sbandata di Rep. che oggi titolava: “‘Opera di scarso valore’. E il ministero della Cultura negò i finanziamenti al film di Cortellesi”. Il subdolo proposito di infilzare il femminicida Sangiuliano s’è però infranto in un amen. Il ministro, allora, era Franceschini. Particolare che era stato, non ingenuamente, omesso. Io, ha replicato il ministro in carica, l’avrei fatto subito finanziare. A parte la rettifica con coda tra le gambe sull’online, ecco apparire in un fondale flou Franceschini: a spiegare che mai e poi mai un ministro  serio (come lui, ndr) avrebbe condizionato la commissione. Così che d’incanto il titolo sul sito di Rep., che era partita per menare il patriarcale Sangiuliano che affamava Cortellesi, s’è tramutato in un attacco, sempre al ministro, ma per l’accusa contraria: “Caso Cortellesi, la tentazione di Sangiuliano: cambiare le regole di assegnazione dei fondi ai film”. C’è ancora da ridere.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"