Foto Ansa

contro mastro ciliegia

Provare a vivere da Putin o Xi per apprezzare l'Occidente

Maurizio Crippa

Siamo boomer, figli di un'età dell'oro garantita ma finita, e pure un po' cinici. Ma apprendere da una mega inchiesta di Open Society Foundations che quasi metà dei giovani non crede nella democrazia e preferirebbe anzi un bel regime autoroitario, fa ridere

Sì, siamo boomer disincantati, anzi un po’ cinici e (più o meno) garantiti da questo scampolo di età dell’oro che l’imperfetta e inquinante democrazia dell’antropocene ci ha donato. Ma boomer e garantiti, non vogliamo perderci il delizioso disincanto, un po’ cinico, di ascoltare le scemenze dei giovani che quei privilegi non avranno più, ma che anziché cercarne di nuovi a mani nude sparano cazzate come le Ultime generazioni che si sentono “invisibilizzate”. Oppure, sfogliamo la mega inchiesta (30 paesi) realizzata da Open Society Foundations che indaga sulla percezione di diritti e democrazia. Si scopre, ad esempio, che i giovani sono molto delusi  da questa truffalda democrazia occidentale, e quelli “tra i 18 e i 35 anni sono i più scettici nei confronti della democrazia, solo il 57 per cento la ritiene preferibile ad altre forme di governo”. Un 42 per cento pensa anzi che un governo militare sia più adatto, e al 35 per cento non spiacerebbe un leader autoritario. Certo, capiamo bene che questa scarpa vecchia che ha garantito noi, ma ancora garantisce i diritti di tutti, non sia più adatta dopo la fine dell’antropocene. Però, invece di piangere e sentirsi “invisibilizzati” in queste democrazie di merda, perché non emigrano da Putin o da Xi, per vedere come butta lì?

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"