Contro mastro ciliegia

Altro che Berlusconi. Il vero bunga bunga è quello degli osceni putiniani

Maurizio Crippa

Da Vauro a Santoro, fino a Rizzo e Sansonettii, nel nome di Putin. Dopo le parole contro Zelensky, tutti i vecchi nemici si inginocchiano al Cav. e svelano la loro vera natura

Abbiamo archiviato nel bidone dell’indifferenziato, e nel giorno di San Valentino, perché il contrappasso è la giusta pena dei vecchi amori un po’ alla puttanesca, “le rinnovate e tristi esternazioni” del Cav. contro Zelensky e la sua patria in armi. Ma non c’è mai l’ultima parola né l’ultimo giro di valzer, col Cavaliere. A giudicare dalle reazioni che ha suscitato, viene il sospetto che la sua fosse invece una ardita missione di sabotaggio dietro le linee del nemico, per fargli uno scherzetto bello come una pernacchia. E’ dal giorno della sua discesa in campo che Silvio Berlusconi s’è dato una missione: far fuori tutti i comunisti, a partire dai peggiori. E adesso, trent’anni dopo, siamo alla resa dei conti coi caporioni.

Il primo ad abboccare, anzi a incollare la sua linguaccia sulla carta moschicida, è Vauro: che peggio di Rosa Chemical s’è detto pronto a baciarlo in bocca. Poi gli altri lanzichenecchi di complemento, uno alla volta, costretti a inginocchiarsi al vecchio nemico, nel nome di Putin: Santoro, Sansonetti, persino Rizzo. Così che nel giorno in cui il governo, pur con colpevole ritardo, ha deciso che non si costituirà parte civile nel processo Ruby ter, ecco che finalmente il Cav. li ha messi tutti in fila, i veri puttanoni del bunga bunga putiniano.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"