contro mastro ciliegia

Vaccini, Toscana e vacanze

Maurizio Crippa

A Livorno un'altra donna ha ricevuto per errore quattro dosi di Pfizer. Noi si credeva che fossero solo bischerate da toscani, tanto ormai va tutto bene e si può anche scherzarci su. Ma poi arriva il generale Figliuolo e bacchetta le regioni: però le altre, quelle che non scherzano e vorrebbero corre di più. Tanto, tra uno scherzo e l'altro, c'è tempo fino a dopo Ferragosto

Noi ingenui s’era convinti che l’unica bischerata combinata da quelli della Sanità toscana fosse stata di aver vaccinato “di sfrosio” (come si direbbe però in Brianza) quell’ospite fisso dei peggiori bar della tv che si chiama Scanzi. Poi invece succede che a una studentessa di 23 anni, all’ospedale di Massa, hanno inoculato quattro dosi di vaccino (ma come caz!) ma noi ingenui si ridice: càpita. Solo che adesso hanno fatto quattro dosi di Pfizer anche a una donna di 67 anni. Sempre in Toscana, a Livorno, al Palamodigliani. E noi ingenui s’è pensato che fosse una zingarata, come le teste di Modì. Tanto ormai lo storytelling dice va tutto bene e possiamo riderci su. Anche se verrebbe invece un po’ da incazzarsi, a sentire Lady Moratti che si lamenta perché la Lombardia potrebbe vaccinare trenta o quarantamila persone al giorno in più, avesse più dosi, ma non le ha. Intanto in Toscana, dove le sprecano come caramelle, arriva l’alpino Figliuolo e bacchetta le regioni, però le altre: “Attenersi al piano cadenzato che tiene conto delle capacità vaccinali”, che però vanno un po’ per le lunghe, talché “è bene che chi va in vacanza regoli le proprie vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale”. Tutti avvisati. Ma se siete furbi andate in Toscana, lì una dose in più da qualche parte salta fuori.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"